Alla fine l’Avellino ce l’ha fatta. Una vittoria senza tentennamenti, approfittando di quella situazione che da molti era stata auspicata, e che ha visto soccombere contestualmente le squadre di vertice, ed in attesa del recupero tra Paganese e Latina. Una domenica perfetta, con i biancoverdi capaci di mettere sui giusti binari la sfida con il Catanzaro, battendo la squadra calabrese che veniva da un periodo d’oro con cinque risultati utili consecutivi. Ma l’Avellino aveva solo un risultato a disposizione, ed era quello conquistato, la vittoria per volare in vetta, come si confà ad una squadra che è stata costruita per recitare, senza se e senza ma, il ruolo di leader. Con il silenzio, il sacrificio, ed anche tollerando qualche critica, Rastelli ha proseguito dritto per la sua strada, inanellando anche prestazioni deludenti, ma alla fine il risultato è stato raggiunto. Ora, naturalmente, non bisogna sprecare quanto di buono fatto, e cercare di rimanere coesi e combattere sempre per il massimo risultato. Scivolare ora sarebbe un vero peccato, perché di punti per strada l’Avellino ne aveva già persi tanti in passato. Non sbaglia che oggi, guardando la classifica, si morde le mani e pensa con rabbia alle occasioni sprecate nei minuti finali dalla squadra irpina, che, avesse conservato tutti i suoi punti che aveva prima dei minuti di recupero risultati fatali, a quest’ora sarebbe in fuga. Biancolino e Castaldo meritano l’ennesima menzione speciale, in questo post gara che esalta l’intero gruppo. A castaldo va riconosciuto il merito di essere l’uomo in grado di chiudere i match, l’uomo della provvidenza che l’Avellino cercava da tempo. Per Biancolino si aprirebbe una discussione infinita. Perché il Pitone ha dovuto ingoiare anche qualche umiliazione da parte delle alte sfere della critica calcistica. La levata di scudi contro il suo ritorno ad Avellino era stata capitanata anche da una parte della stampa e degli addetti ai lavori. Ma Biancolino, proprio come il suo allenatore, si è solo calato totalmente nel proprio lavoro, migliorando fisicamente giorno dopo giorno e ritrovando quella continuità realizzativa che appartiene solo ai grandissimi bomber. Ed oggi i due attaccanti sono la realtà più bella in una squadra in cui i tanti giovani stanno mostrando anche che con il giusto mix di esperienza e belle speranze si possono fare cose egregie. Ora nessuno si monti la testa. Il campionato è lungo. Ma la sensazione di avere finalmente sfatato un tabù e davvero forte..
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