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Alta Capacità, salta la stazione Irpinia. Ma Ianniciello spera ancora

La stazione Irpinia della Tac Napoli – Bari sarà cancellata.  Lo ha rivelato il ministro dei rapporti con il parlamento Dino Giarda, che ha risposto ad una interrogazione parlamentare dell’onorevole Arturo Iannaccone. Per il Ministro la Regione e Rete Ferroviaria italiana hanno espresso la volontà di ritornare al tracciato interrato per ridurre costi e tempi di percorrenza. Si scatenano subito le polemiche di sindaci, classe politica, e mondo sindacale. 

binari

Era nell’aria già da un po’ di tempo, ma ora è arrivata la conferma dal ministro Dino Giarda: la stazione Irpinia nel territorio di Grottaminarda della Tac Napoli – Bari sarà cancellata. A chiedere chiarimenti sulla questione il parlamentare Artuno Iannaccone che ha rivolto una interrogazione al ministro per i rapporti con il Parlamento Giarda durante un questione time alla Camera dei deputati per capire lo stato dei fatti in merito al tracciato dell’Alta Capacità. Le voci di ritorno al percorso precedente e quindi lo scippo all’Irpinia sono state confermate. Il ministro Giarda ha riferito che sulla base delle informazioni pervenute dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in data 8 marzo 2012 è stato sottoscritto il protocollo d'intesa tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero per la coesione territoriale, regione Campania e Rete ferroviaria italiana nel quale l’ente di Palazzo Santa Lucia ha espresso l'esigenza di rivedere per la tratta Apice-Orsara il progetto con l’obiettivo di ritornare alla soluzione originariamente ipotizzata da Rete ferroviaria italiana e quindi ad un tracciato diretto, in massima parte interrato, con l’esclusione della stazione Irpinia. 
La richiesta della rivisitazione del tracciato secondo il Ministro è stata formulata dalla Regione per ridurre tempi di concorrenza, costi e tempi di realizzazione.  Il ministro Giarda ha fatto presente inoltre che la sovrintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta ha richiesto la ricognizione del territorio. Un chiarimento è arrivato anche in merito agli aspetti finanziari per cui si assicura una copertura della progettazione definitiva, pari a circa 57 milioni di euro, mentre la fase realizzativa risulta inserita tra le opere programmatiche. Il costo a vita intera è pari a 2,7 miliardi di euro. Il ministro rispondendo a Iannaccone ha evidenziato che, a seguito delle esigenze espresse dalla regione Campania, Rete ferroviaria italiana ha comunicato la sospensione di ogni attività e la necessità di conoscere le definitive determinazioni per la stessa regione. Si attendono la formalizzazione delle esigenze della Regione e quelle del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Arturo Iannaccone prendendo atto delle notizie negative per la provincia di Avellino riferite dal ministro afferma: «La regione Campania, con il presidente Caldoro, continua a perseverare nella sua politica di penalizzazione delle aree interne, ed ha inteso escludere l'Irpinia dal tracciato dell'alta capacità». E poi lancia un appello al ministro: «Lei comprenderà bene che il Ministero dovrebbe far valere la sua opinione, e ritengo quindi che debba consentire di ritornare al tracciato suggerito dalla Commissione trasporti della Camera dei deputati che ha votato all'unanimità per una risoluzione che prevede il passaggio attraverso le zone interne della Campania».  Non si sono fatte attendere le reazioni. Il sindaco di Grottaminarda Giovanni Ianniciello sostiene: «E’ raccapricciante quanto sta succedendo sulla Tac sentito, ma penso che non ci troviamo di fronte ad un fatto estremo. In qualità di presidente dell’unione dei comuni della Valle Ufita  e di sindaco chiederò due incontri distinti: uno con l ministro dei trasporti Fabrizio Barca, e uno con il Presidente della Regione Caldoro. Se intendono cancellare una stazione per risparmiare un milione di euro, su un progetto di qualche miliardo, allora siamo giunti alle scelte scellerate della politica. Il parlamentare di Grande Sud Marco Pugliese: le colpe della cancellazione della stazione in Valle Ufita sono tutte ascrivili all’assessore regionale Vetrella e quindi la classe politica locale si deve ribellare a queste scelte che vano a limitare lo sviluppo dell’Irpinia. Sulla questione insorge anche il mondo del sindacato. Dal comune di Ariano fanno sapere che sono pronti a mobilitarsi per fare sentire il loro dissenso. 

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