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Alto Calore, il Cda si difende: "Societa' in buone condizioni. Il sindacato fa politica"

‘’Consegniamo un’azienda in condizioni migliori rispetto a come l’abbiamo ricevuta’’. Il Consiglio di Amministrazione dell’Alto Calore, con D’Ercole e Abate in testa, difende l’operato degli ultimi tre anni del centrodestra alla guida della società di Corso Europa. ''L’incremento del debito, visibile già nella gestione precedente, spiega il presidente D’Ercole, è dovuto all’aumento del costo dell’energia nei confronti del quale nulla possiamo fare. Siamo costretti a pompare più acqua, e quindi a consumare più energia, per via dello stato delle reti e per le perdite occulte che stiamo verificando''.
''Il deficit di circa 86 milioni di euro è un dato tecnico che viene compensato dai crediti presenti'', sottolinea Abate.  ‘’Quando ci siamo insediati – aggiounge D’Ercole -c’erano decreti ingiuntivi per 28 milioni, l’azienda era sull’orlo del fallimento. Grazie a delle transazioni abbiamo dilazionato il debito ottenendo anche degli sconti. Su altri capitoli di spesa siamo riusciti a risparmiare fino ad un milione ed ottocentomila euro l’anno''.
Il Cda respinge le accuse del sindacato: ‘’Sono stati abituati male. A gestire invece che a difendere i lavoratori. In questi anni non c’è stata nessuna assunzione. Abbiamo preso degli interinali per fare lavori che nessun dipendente voleva fare, come quello di guidare gli escavatori nei lavori di manutenzione. Lavori che affidandoli internamente hanno consentito una riduzione di costi di oltre un milione di euro''.
Precisazioni arrivano anche in merito alla bolletta. ''In questi anni on c’è stato nessun aumento. Il deposito cauzionale, applicato in ritardo, è un obbligo di legge''. Stoccate al centrosinistra arrivano quando si parla di Ato: ‘’Non ci hanno dato l’affidamento per motivi squisitamente politici’’. Sul futuro parla Abate e si dice certo che alla guida dell’Acs resteranno Pdl e Udc perché non si può ''consegnare la società in mano a degli scellerati''.
Infine, sul fronte politico, oltre agli attacchi del sindacato e del centrosinistra, in queste settimane non si è registrata una difesa di Pdl e Udc nei confronti del Cda da loro espresso. D’Ercole non enfatizza, ma nelle sue parole si coglie un po’ di amarezza.

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