Alto Calore Servizi S.p.A. ha incontrato la stampa per illustrare lo stato di avanzamento del percorso di risanamento aziendale, le azioni in corso per garantire la sostenibilità economico-finanziaria della gestione e il programma di investimenti destinato al miglioramento del servizio idrico nel territorio irpino e sannita.Nel corso della conferenza, l’Amministratore Unico, prof.ssa Alfonsina De Felice, e il Direttore Generale, ing. Andrea Palomba, hanno ripercorso le principali fasi della crisi che ha interessato la Società e il percorso che ha condotto all’omologa del Concordato Preventivo nel novembre 2024, soffermandosi sugli impegni assunti, sulle prime scadenze concordatarie e sulle misure adottate per assicurarne il rispetto.
Al fine di garantire i flussi della gestione corrente sono state illustrate le azioni contenute nel piano Industriale per il periodo 2024-2027, che in parte sono state realizzate o sono in corso di realizzazione, mentre sul piano finanziario, è stato illustrato il completamento dell’iter con la Regione Campania per il trasferimento dei ristori ambientali (ERC) relativi al periodo 2020–2024, che ha consentito l’erogazione di oltre 22 milioni di euro – risorse destinate alla riduzione del debito concordatario e rese disponibili per il primo piano di riparto - e gli interventi di rinegoziazione del debito con la Regione Campania e i principali fornitori.
Nel corso della conferenza stampa è stato illustrato nel dettaglio lo stato di avanzamento del Piano concordatario con particolare riferimento alla prima scadenza prevista per il 2025, relativa al 1° piano di riparto e agli obblighi di pagamento da effettuare entro un anno dall’omologa del concordato.
La sostenibilità del primo piano di riparto è stata resa possibile attraverso una serie di interventi mirati, tra cui l’incasso di risorse dei ristori ambientali ERC dalla Regione Campania, la rinegoziazione e rateizzazione dei debiti con i principali fornitori istituzionali, il rafforzamento delle attività di recupero crediti e lo svincolo di somme precedentemente pignorate. Tali azioni consentiranno alla Società di presentare al Tribunale di Avellino un piano credibile e coerente, volto a garantire la continuità del servizio idrico e il rispetto degli impegni assunti nel percorso di risanamento.
Nel corso dell’incontro particolare attenzione è stata dedicata: alle azioni di efficientamento gestionale e di recupero del credito già avviate; agli interventi messi in campo per fronteggiare la crisi idrica 2025, con risultati già significativi in termini di riduzione delle perdite, dei costi energetici e del ricorso a forniture esterne; al piano di investimenti 2024-2027 e ai progetti finanziati con risorse POR FESR 2021-2027 che sommati superano i 180 milioni di euro e, per i quali, Alto Calore Servizi risulta stazione appaltante per circa 115 milioni di euro; ai tre progetti PNIISSI, finalizzati all’incremento della risorsa disponibile, all’interconnessione degli schemi acquedottistici, digitalizzazione, distrettualizzazione, rifunzionalizzazione e interventi di sostituzioni delle reti idriche di distribuzione, per un importo di 110 milioni di euro.
Un particolare approfondimento è stato dedicato all’adeguamento tariffario previsto dal Piano, al suo impatto contenuto sull’utenza e al ruolo delle misure regolatorie ARERA, illustrando modo chiaro e trasparente la dinamica temporale degli incrementi tariffari del Servizio Idrico Integrato e chiarendo che l’incremento tariffario previsto per il 2025 non produce effetti concreti per gli utenti, poiché la sua applicazione decorre dal 19 dicembre 2025, con un impatto quindi sostanzialmente nullo sull’anno in corso, mentre gli effetti economici si manifesteranno a partire dal 2026, anno per il quale è previsto un incremento complessivo pari al +15,133% su base annua. Tale adeguamento tariffario era già previsto nel piano concordatario come misura di riequlibrio economico finanziario della gestione corrente dell’azienda e per recuperare i costi dell’energia sostenute dall’azienda nel 2022 e 2023.Per valutare meglio l’impatto sull’utenza, a titolo esemplificativo, è stato evidenziato come per un nucleo familiare di tre componenti, con un consumo medio annuo di 150 metri cubi, la spesa attuale per il Servizio Idrico Integrato, pari a 263,30 euro annui, comporterebbe a partire dal 2026 un incremento di circa 40 euro annui, equivalenti a circa 3,5 euro al mese.
L’approvazione dello schema regolatorio 2024-2029, in linea con quanto previsto dal piano industriale aziendale, costituisce una condizione imprescindibile non solo per garantire l’equilibrio economico-finanziario e la continuità del percorso concordatario, ma anche per consentire ad Alto Calore di partecipare al PNIISSI, candidando tre macroprogetti per 110 milioni di euro, determinanti per il superamento strutturale dell’emergenza idrica in Irpinia.La conferenza è stata inoltre l’occasione per presentare il percorso di modernizzazione dei servizi al cittadino, con il potenziamento dei canali digitali, il nuovo sito web, l’assistente virtuale “GaIA” e i nuovi sportelli di prossimità in collaborazione con i Comuni.
Alto Calore Servizi ha ribadito così il proprio impegno a coniugare risanamento finanziario, tutela dell’utenza e investimenti strutturali, ponendo le basi per un servizio idrico più efficiente, sostenibile e vicino ai territori.








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