''Apprendiamo dalle notizie riportate sulla stampa locale in merito alla vicenda del CGS, che , a più riprese negli ultimi giorni, il motivo principale di contrasto all’ipotesi di apertura ai privati avanzata dal Consorzio ASI sarebbe quello di “ evitare infiltrazioni della camorra nella nostra Provincia”.
Al di là della vicenda specifica, Confindustria Avellino intende respingere con forza la semplice equazione “privatizzazione uguale camorra” ogni volta che si tratta di privatizzare dei servizi.
L’obiettivo di tutte le privatizzazioni è quello di fare efficienza, ottimizzare i costi elevando la qualità dei servizi, e ciò si ottiene solo aprendo al mercato ed alla concorrenza.
Purtroppo non abbiamo alcun esempio di gestione di servizi pubblici che possa dirsi virtuosa, ed i relativi costi ricadono su aziende e cittadini.
Da una parte si fanno proteste e reclami per gli aumenti delle tariffe dei servizi pubblici e dall’altra non si intende valutare seriamente alcuna alternativa.
L‘illegalità e le possibili infiltrazioni malavitose devono essere combattute con ogni mezzo: siamo i primi a sostenere l’adozione di tutti gli strumenti e le misure possibili per salvaguardare il nostro territorio dall’ingerenza della malavita, come dimostra il Protocollo di legalità di recente sottoscritto tra Confindustria e Prefettura di Avellino.
Ma ciò non significa di certo chiudere le porte a priori ed in maniera indistinta a qualsiasi forma di privatizzazione.
Bisogna che tutti abbandonino definitivamente la convinzione che con il pubblico alla fine le risorse si trovano sempre e che qualsiasi deficit prodotto possa essere risanato con qualche intervento “provvidenziale”.
I tempi sono cambiati, ma si stenta a volerlo riconoscere''.
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