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Debiti Alto Calore, D'Ercole annuncia querele: ''Dai sindacati passerella elettorale. De Stefano?Abusivo''

Finito nel mirino dei sindacati per i conti della società nella riunione tenuta in prefettura, il presidente D’Ercole, ad un mese dalla scadenza del mandato, risponde annunciando querele e criticando con asprezza affermazioni che ritiene infondate. La società chiude con un bilancio in utile di 140 mila euro. I debiti, ci sono, certo, ma è un debito consolidato che viene da anni e che questo Cda ha avuto la capacità di dilazionare nel tempo trattando con i fornitori anziché con le banche.
Lo stesso debito, 85 milioni, viene equilibrato dai crediti, 84, che vanta l’Alto Calore. Dunque, non c’è nessun rischio fallimento per l’azienda. L’aumento del debito, pari a 9 milioni negli ultimi anni, è dovuto all’innalzamento dei costi dell’energia, delle materie prime, alla fatiscenza delle reti e al fatto che la tariffa sia rimasta inalterata. Poi replica duramente ai dubbi dei sindacati su dove siano finiti altri otto milioni di euro.
Insomma, per D’Ercole quello dei sindacati è stato il solito polverone alzato ogni volta che ci sono delle elezioni. Ma nel mirino c’è anche Lello De Stefano, dirigente Pd, sedicente componente del comitato di controllo analogo per conto del comune di Avellino che senza delega del commissario ha partecipato alla riunione.
Sulla stessa linea il vicepresidente Abate che accusai sindacati di essere espressione dei partiti di centrosinistra. Abate replica anche alle polemiche sulla cosiddetta lista dell’Alto Calore, Libera Azione Democratica, messa in piedi a sostegno della candidatura di Preziosi. ‘’E’ vero – mi sono impegnato nella creazione di questa lista, ma devo dire che è stato un insuccesso politico, visto che su 12 solo in 4 che lavorano all’Alto Calore hanno deciso di accettare''.

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