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Discarica Difesa Grande: sopralluogo ARPAC dopo la segnalazione di una frana

Nessun rischio ambientale immediato, ma richiesto il monitoraggio dell’area

In data 15 dicembre 2025 i tecnici dell’ARPAC hanno effettuato un sopralluogo presso la discarica Difesa Grande, a seguito di una segnalazione presentata da un cittadino privato che denunciava la presenza di un possibile movimento franoso lungo uno dei versanti del sito.
All’ispezione hanno preso parte il geologo Francesco Ruggiero e l’ispettore Maurizio Ianniciello per ARPAC, alla presenza dell’amministratore unico di ASI-DEV Ecologia Srl, Alberto Manganiello, e dell’ingegnere Francesco Nigro.
Dalle verifiche effettuate è emerso un cedimento dei terreni sul versante nord-est esterno della discarica, con un fronte di circa 70–80 metri lineari. Il fenomeno ha interessato le terre armate recentemente realizzate per il sostegno della stradina di servizio, provocando anche il cedimento di circa un terzo della carreggiata.
Secondo quanto riportato nel verbale, la causa del movimento franoso sarebbe riconducibile alle intense precipitazioni degli ultimi giorni, che hanno determinato l’imbibizione dei terreni di riporto, in una fase in cui i lavori di realizzazione del terrapieno risultano ancora in corso.
ARPAC ha precisato che il corpo dei rifiuti non è stato coinvolto, in quanto l’argine dell’invaso si trova a una distanza di circa 8–10 metri dalla zona interessata dallo smottamento. Inoltre, durante l’ispezione non sono state rilevate tracce di percolato, presenza di rifiuti né esalazioni maleodoranti, elementi che escludono, allo stato attuale, un impatto sulle matrici ambientali.
È stato inoltre chiarito che l’area interessata dalla frana non coincide con le zone operative di stoccaggio (R13) e riutilizzo (R10) dei rifiuti biostabilizzati, attività previste per la copertura del sito e disciplinate dal recente Decreto Dirigenziale n. 40/2024, per il quale ARPAC svolge funzioni di controllo.
Un ulteriore sopralluogo lungo l’intero perimetro della discarica ha consentito di escludere la presenza di altre situazioni di instabilità o movimenti franosi.
Pur in assenza di criticità ambientali immediate, i tecnici ARPAC hanno invitato la società di gestione a monitorare costantemente il tratto interessato e ad adottare idonee misure di contenimento e ripristino delle aree coinvolte. ARPAC ha infine annunciato che seguirà una relazione tecnica ufficiale con eventuali prescrizioni di competenza.

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