Dalla Fp Cgil riceviamo e pubblichiamo:
In tutta fretta l’Azienda Sanitaria di Avellino, nelle scorse settimane, ha provveduto, senza interlocuzione alcuna con le Organizzazioni Sindacale e con il Comitato dei Sindaci, a riapprovare l’atto aziendale con una Delibera che ha suscitato non poche proteste, finora rimaste sulla stampa, da parte di numerosi amministratori locali (si pensi al Consiglio Comunale di Ariano Irpino ed al Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi).
Perché si è resa necessaria la riapprovazione? Semplicemente perché con il documento avente numero di protocollo 2733/C del 13 giugno scorso, la commissione di esperti istituita dalla Regione Campania, ha valutato negativamente gli atti aziendali approvati a suo tempo da alcune Asl e, in particolare, quello della Asl di Avellino approvato e proposto alla Regione con la Delibera 977/2013. Infatti, oltre ai rilievi di carattere generale, ben 14 riguardavano esclusivamente l’atto aziendale della Asl di Avellino scritto e redattoda una società toscana sulle linee guida predisposte dal direttore generale e dal direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria irpina.
La mole e la gravità delle prescrizioni a carico dell’atto aziendale pongono un quesito: un management così “effciente” tanto da autoproclamarsi più volte possibile guida di una Asl di Area Vasta ed una società di consulenza specializzata come hanno fatto ad ignorare le conoscenze tecniche, organizzative e normative contestate dalla Commissione della Regione?
Oppure l’atto aziendale era ed è un altro mezzo idoneo a perseguire la linea che ha caratterizzato tutta la gestione dell’Asl da parte di questo management, vale a dire amministrare la sanità irpina nella più assoluta autonomia, senza confronto alcuno con chicchessia, in maniera del tutto discrezionale, provando a far apparire un merito quella che per questo sindacato è la colpa grave di aver realizzato avanzi di amministrazione senza porre rimedio alcuno alle gravi carenze organizzative, funzionali e mantenendo un parco strumentale obsoleto e desueto?
La FP CGIL di Avellino continua a mantenere un giudizio negativo sull’operato del management dell’Asl di Avellino che troppo spesso ha utilizzato come giustificazione il leit-motiv dell’obbedienza alle disposizioni regionali.
La FP CGIL di Avellino non smetterà mai di denunciare il sistematico smantellamento operato da questo management della sanità in provincia di Avellino attraverso decisioni e provvedimenti fuori da ogni logica organizzativa, funzionale e tecnico-sanitaria, danneggiando e compromettendo il sistema soprattutto nelle periferie con la chiusura dell’Ospedale di Bisaccia, il ridimensionamento del Presidio Ospedaliero di Sant’Angelo dei Lombardi, il coma farmacologico indotto all’Ospedale di Ariano Irpino anche con la recente conferma nell’atto aziendale della sciagurata decisione assunta dalla Regione Campania in merito al declassamento del SIT e la recente decisione di chiudere, nei fatti, il servizio delle farmacie territoriali.
Per quanto ci riguarda l’Atto Aziendale dell’Asl andrebbe completamente riscritto!
A ciò aggiungiamo solo due interrogativi partendo dai rilievi mossi dalla Commissione regionale: a cosa serviva la pletora di Dipartimenti previsti? E le strutture complesse realizzate in quel modo?
Alla Regione Campania ed alla struttura commissariale, infine, va chiesto: è corretto far adottare un atto aziendale che rappresenterà per anni il punto di riferimento dell’Asl da un management in scadenza? Ed ancora: è opportuna l’approvazione mentre si stanno riscrivendo le regole dell’assistenza sanitaria?
Per questi ed altri interrogativi la FP CGIL di Avellino ritiene di dover far fronte comune con tutti colori i quali (associazioni, movimenti, amministratori locali, etc.) intendono dare battaglia a tutela del diritto alla salute nel territorio di Avellino ed invita ancora una volta il Comitato dei Sindaci ad intervenire sulla Delibera di approvazione dell’Atto Aziendale.
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