Si fa incandescente il clima nel Partito Democratico irpino in vista del congresso previsto per la fine di novembre. La strategia del riposizionamento è iniziata e tra le diverse fazioni volano parole grosse. Nelle ultime ore lo scontro si è fatto acceso tra Enzo De Luca e Lucio Ferro.
Il senatore aveva lanciato un appello al dialogo alla sinistra del Pd affinché si superassero le polemiche e si aprisse una stagione di confronto. Appello caduto nel vuoto. Fierro non ha digerito tutta la gestione delle elezioni amministrative, la cacciata di Todisco dal ruolo di vicesegretario provinciale e l’intesa negli enti con Scelta Civica. Lo scontro tra l’area popolare e quella degli ex Ds, quindi si annuncia durissimo.
Nel mezzo ci sono le altre correnti. Innanzitutto i renziani, che oltre all’onorevole Luigi Famiglietti, storico sostenitore del sindaco di Firenze, conta una new entry tra le sue fila. E’ quella di Gianluca Festa, pronto a prendere la tessera del partito con tutta la sua lista che ha gareggiato alle amministrative.
Ci sono, ancora, i lettiani che si riconoscono nel network 360, l’associazione che vede tra i suoi maggiori esponenti il sindaco di Avellino, Paolo Foti, e il neopresidente dell’Alto Calore. Associazione che non ha caso, a mezzo stampa, ha fatto sapere che il partito deve sostenere e difendere le esperienze amministrative e gestionali di Palazzo di Città e Corso Europa.
Insomma, la guerra è appena iniziata e si combatte a suon di regole e, presto, anche a suon di tessere.
Su una cosa tutti sono d’accorso, la necessità di ricostruire un rapporto con Sinistra Ecologia e Libertà. C’è da registrare, però, che Giancarlo Giordano, che di Sel è l’unico rappresentante irpino in parlamento, ha più volte detto che questo Pd non si puo’ dialogare.
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