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Petrolio, ''bloccare le trivelle''. Fronte comune dei parlamentari irpini

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Blocco delle trivelle e ruolo attivo alle comunità, l’interpellanza dei deputati irpini
Bloccare l’iter autorizzativo del progetto “Perforazione del pozzo esplorativo Gesualdo-1”, fermo restando il rispetto delle competenze; e sollecitare iniziative di vigilanza, controllo e coinvolgimento delle comunità locali; questi, in sintesi, gli obiettivi dell’interpellanza urgente al Ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, e al Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, presentata alla Camera dei Deputati dall’onorevole irpino del Partito Democratico Luigi Famiglietti contro gli interventi di trivellazione finalizzati alla ricerca di petrolio nel sottosuolo del comune di Gesualdo. Più di trenta i firmatari della stessa interpellanza, tra cui i deputati irpini Giancarlo Giordano, Valentina Paris, Giuseppe De Mita e Angelo D’Agostino.
L’atto di sindacato ispettivo è frutto dell’attività di sensibilizzazione e protesta del “Comitato no trivellazioni petrolifere Irpinia” di Gesualdo e Nusco. Nella interpellanza, oltre alla ricostruzione dei passaggi già avvenuti, sono passate in rassegna le posizioni contrarie delle amministrazioni locali e delle popolazioni. Il Comune di Gesualdo, il proprio dissenso, lo ha formalizzato con delibera di Giunta ricevendo l’appoggio di esperti accademici; contrarietà manifestata anche dagli altri comuni interessati, dall’assemblea dell’Unione delle Terre dell’Ufita, dalla Regione Puglia fino alle fondate perplessità testimoniate dall’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano nel corso dell’audizione presso la VII Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Campania. “Le forti preoccupazioni delle comunità locali sono giustificate, visto che si tratta di una delle zone a più elevata pericolosità sismica d'Italia- afferma Luigi Famiglietti-; inoltre le aree interessate sono ad alta valenza paesaggistico-ambientale e rappresentano uno dei bacini imbriferi più importanti d'Europa- conclude Famiglietti-. Noi auspichiamo il blocco delle trivelle ed una crescita, razionale e non selvaggia, delle fonti di energia verde: coinvolgendo le comunità nella fase di insediamento e nella filiera di produzione; affinché tutto il territorio possa beneficiare delle relative esternalità positive ”. L’interpellanza è una domanda all’esecutivo con peso politico: mentre le interrogazioni sono utilizzate solo per avere semplici informazioni su un fatto specifico; con questa interpellanza urgente, invece, si otterranno spiegazioni e risposte sull'indirizzo politico del Governo circa le trivellazioni in Irpinia chiedendo all’esecutivo, fermo restando la competenza regionale a valutarne la compatibilità ambientale, di bloccare l’iter autorizzativo del progetto “Perforazione del pozzo esplorativo Gesualdo-1”; e quali ulteriori iniziative di competenza, anche di vigilanza e di controllo,  potranno essere adottare al fine di valutare le osservazioni avanzate dagli esperti coinvolti e dai comitati civici spontaneamente sorti a tutela del territorio irpino contro il progetto di trivellazione. 
 “Immaginare un'attività di trivellazione per il petrolio in una zona ad alto rischio sismico come l'Irpinia è semplicemente una follia- afferma Angelo D’Agostino di Scelta Civica-. In questo senso, del resto, si sono espressi scienziati della materia geologica. L'Irpinia ha bisogno di altro. Ieri le discariche, oggi le trivellazioni: evidentemente questo territorio viene trattato alla stregua di una terra di nessuno. Sarebbe opportuno che la Regione Campania, dopo aver dato un timido diniego alle trivellazioni, facesse sentire la propria voce con maggiore forza nelle sedi romane competenti. Dopo gli scippi, l'ultimo quello dell'acqua, che ha subito la provincia di Avellino, ogni altro tentativo di rovinare questo territorio è assolutamente inaccettabile”. Anche Giancarlo Giordano, Sel, fa riferimento ad un'altra ferita irpina: "Dopo l'impegno assunto con la mozione Irisbus prosegue, pur con le dovute differenze, il lavoro di rappresentanza istituzionale dell'Irpinia e delle sue vertenze, nell'ottica di una collaborazione trasversale che abbia come finalità la tutela del nostro territorio. La logica delle trivellazioni petrolifere è in contrasto con l'idea di uno sviluppo ecosostenibile e di eccellenza per la nostra provincia e pertanto, su questo tema, occorre invertire la rotta”. Giuseppe De Mita, Udc, fa notare come “L’interpellanza ai ministri Zanonato e Orlando relativamente al progetto di ricerca di idrocarburi in Irpinia rinnova un metodo che, come parlamentari della provincia di Avellino, abbiamo introdotto per alcune delle questioni di maggior rilievo che coinvolgono il nostro territorio, l’approccio unitario, infatti, evita solipsistici e spesso dannosi protagonismi e contribuisce al raggiungimento di risultati concreti. Nello specifico, al Governo si chiede di poter avviare un percorso comune con gli altri livelli istituzionali e che consenta un maggiore coinvolgimento delle comunità coinvolte- continua De Mita-. Lo si prospetta non per una resistenza ottusa o in nome di un generico richiamo alla tutela dell’integrità territoriale, ma sulla scorta di ragioni morfologiche e orografiche e in ossequio a vocazioni produttive della nostra terra che potrebbero essere  compromesse dall’implementazione di questo tipo di attività. Metodo e contenuti fanno di questa vicenda non una battaglia di retroguardia, ma contribuiscono a sedimentare un modello utile e costruttivo per affrontare i problemi e individuarne possibili vie d’uscita”. Valentina Paris, Pd, sottolinea il rifiuto delle comunità coinvolte ed i rischi ambientali legati al progetto: “Gli amministratori e i comitati locali hanno preso una posizione di forte contrarietà che andrebbe rispettata. D'altronde la sismicità e la precarietà del sottosuolo dell'area individuata potrebbero provocare rotture nelle tubazioni contenenti idrocarburi, creando danni ambientali ed economici di notevole entità. Mi aspetto che il Governo prenda atto della volontà delle comunità interessate dal progetto "Nusco" e riveda il piano di ricerca e coltivazione di idrocarburi, puntando in maniera più consapevole alla valorizzazione delle tante forme di energia pulita che il territorio irpino offre»

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