Entro il 2016 – in Campania – si dovrà ridurre del 10% la produzione complessiva dei rifiuti. In numeri, si traduce in una contrazione di oltre 263 mila tonnellate in un anno.
È questo l’ambizioso obiettivo fissato nel Piano attuativo integrato per la prevenzione dei rifiuti che proprio domani sarà presentato alle ore 15.00 presso la sede della Giunta Regionale di Via Marina alla presenza dell’Assessore al ramo Giovanni Romano.
Dalla finalità generale si passa ad ulteriori punti strategici, quali: la diffusione della cultura della sostenibilità ambientale e sensibilizzazione; l’incentivazione delle pratiche di estensione del ciclo di vita dei prodotti e potenziamento della filiera del riutilizzo e del recupero; l’ottimizzazione delle performance ambientali delle pubbliche amministrazioni anche mediante l’adozione sistematica di bandi verdi, la diffusione delle tecnologie e l’applicazione delle misure per la dematerializzazione cartacea; la riduzione della quantità dei rifiuti destinati in discarica; la contrazione e razionalizzazione della spesa pubblica per lo smaltimento dei rifiuti, anche mediante l'applicazione del principio “chi inquina paga” nella gestione del ciclo dei rifiuti.
Appaiono chiaramente due concetti chiave: prevenzione e rifiuto inteso come “risorsa”. D’ora in poi nella regione dovranno diffondersi anche delle buone pratiche come l’utilizzo del cosiddetto “green public procurement” ovvero un insieme di procedure per guidare la Pubblica Amministrazione nell’acquisto di prodotti verdi o con il minore impatto ambientale. Di pari passo sarà diffuso il concetto di Smart CITY e ovvero aumentare il numero dei progetti rivolti all’ecosostenibilità dello sviluppo urbano, alla diminuzione di sprechi energetici ed alla riduzione drastica dell’inquinamento.
Per produrre la pianificazione il governo regionale si è rivolto a un gruppo interdisciplinare interno all’Ente coinvolgendo anche l’ARPAC, le cinque amministrazioni provinciali, oltre al Ministero dell’Ambiente, Federambiente, il Consorzio Nazionale Imballaggi, quello dei Compostatori, il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, e in un passaggio successivo i contenuti sono stati condivisi anche con i gestori dei servizi pubblici dei rifiuti, le associazioni di categorie, dei consumatori e ambientaliste, nonché i singoli cittadini.
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