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Pugliese schiera Grande Sud a difesa del Tribunale di Ariano

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"Si è svolta stamane una conferenza stampa alla Camera Dei Deputati del Partito Grande Sud di Gianfranco Miccichè, durante la quale si è avuto modo di illustrare le ragioni per le quali il nostro partito si oppone al progetto del Governo.”
Lo afferma al termine della conferenza l’On. Marco Pugliese, Parlamentare di Grande Sud.
Alla conferenza hanno preso parte oltre agli esponenti di Grande Sud tra i quali il Segretario Nazione On. Gianfranco Micciché, la cofondatrice di Grande Sud Sen. Adriana Poli Bortone, il responsabile Giustizia di Grande Sud Sen. Roberto Centaro, il capogruppo di Grande Sud alla Camera On. Aurelio Misiti, l’On. Marco Pugliese e alcuni Sindaci dei principali Comuni meridionali interessati dalla legge delega tra cui il Sindaco del Comune di Ariano Irpino Antonio Mainiero, accompagnato dal Consigliere Comunale Angelo Puopolo.
 “Rischiamo di assistere, – continua Pugliese – ad una vera e propria ritirata della giustizia con l’inconcepibile scelta del Governo di far scomparire del tutto le sezioni distaccate e quei tribunali che, nelle Regioni meridionali, rappresentano un forte presidio di legalità e presenza dello Stato in territori infettati dalla presenza della criminalità organizzata.
 Il risparmio imposto dalla difficile situazione economica dovrebbe interessare altri settori, come quello delle intercettazioni, che da solo impegna circa il 40% delle spese del Ministero della Giustizia. Senza voler in alcun modo limitare l'uso di tale importantissimo strumento investigativo bisognerebbe centralizzare l'affidamento del servizio e il noleggio delle apparecchiature, mediante un unico bando di gara.
Ciò, permetterebbe risparmi notevoli sulla spesa e l'affidamento del delicato servizio a soggetti di rilevanza nazionale riconosciuta, evitando contrattazioni dirette dei singoli uffici giudiziari.
 Grande Sud quindi – conclude Pugliese - intende portare avanti la propria azione a difesa dei presidi di legalità del meridione e contro il Governo dei tecnici, che, per far quadrare i conti, imboccano vie sbagliate e non si curano delle conseguenze negative sulla credibilità dello Stato, specie in regioni che da secoli ne denunciano l'assenza e lo scarso interesse.”

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