Un referendum abrogativo potrebbe annullare la legge di revisione della geografia giudiziaria. E’ la strada che sta tentando la classe politica della Regione Campania accogliendo la proposta di delibera consiliare dei consiglieri Donato Pica del Pd, Dario Barbirotti (Centro Democratico), Giuseppe Maisto (Caldoro Presidente), Gennaro Mucciolo (Pse), Gianfranco Valiante (Pd), Rosa D'Amelio (Pd), Pietro Foglia (Udc), Ettore Zecchino (Caldoro Presidente), Antonio Valiante (Pd) e Giovanni Baldi (PdL).
Infatti, stando all’articolo 75 della Costituzione almeno cinque consigli regionali possono richiedere un referendum abrogativo, e nel caso specifico la consultazione diretta può portare all’eliminazione della legge che ha disposto il taglio dei tribunali, ritenuta gravemente penalizzante per il diritto all'accesso alla giustizia dei cittadini campani ed in contrasto con il principio di prossimità dei Tribunali fissato dal Trattato di Lisbona.
Ma la prima commissione consiliare permanente presieduta dal pidiellino Angelo Polverino ha anche dato l’ok unanime alla proposta di legge per la modifica dei criteri di revisione della geografia giudiziaria definiti dalla Legge 148/2011.
Sia Polverino che lo stesso Governatore Caldoro contestano i criteri adottati ritenendo che questi debbano essere “rispettosi delle caratteristiche del territorio e delle esigenze delle popolazioni''. Dalle affermazioni ufficiali di entrambi è palese che la loro scesa in campo è a difesa del Tribunale di Sala Consilina accorpato con Lagonegro contro il quale ieri si sono registrate imponenti manifestazioni organizzate nel salernitano. La contestazione hanno fatto sì che Stefano Caldoro intervenisse in prima persona telefonando ai responsabili di Governo per ribadire la necessità di trovare un’altra soluzione alternativa alla soppressione del tribunale, aggiungendo che la riorganizzazione è sì opportuna ma a condizione che non penalizzi alcuni territori rispetto ad altri.
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