Dalla Fp Cgil Medici riceviamo e pubblichiamo:
"Atti Aziendali inviati dalle 20 Aziende Sanitarie della Regione Campania tra cui le due irpine l’Asl di Avellino e l’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino da rifare? Il parere espresso congiuntamente dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economia (MEF) sulle “Linee di indirizzo per l’attuazione dell’Atto Aziendale”, nota inviata alla Struttura Commissariale a Giugno 2013, a nostro parere, solleva delle questioni importanti, da sempre sostenute dalla FP CGIL Medici. La struttura Commissariale della Regione Campania viene messa sotto osservazione per quanto riguarda le tipologie di Dipartimento previste negli Atti Aziendali, per non aver fornito elementi delle disposizioni concernenti l’istituzione dei DIE (Dipartimenti Integrati dell’Emergenza), sulla figura del Responsabile Sociosanitario a supporto della Direzione e delle strutture dipartimentali e distrettuali che si occupano del sistema sociosanitario. Inoltre rilievi sull’Articolazione delle strutture operative, in quanto si sottolinea che la differenza nella dotazione dei p.l. per unità operativa non dipende dalla tipologia della struttura ma dalla complessità di ogni singola unità operativa; la struttura commissariale campana doveva individuare i bacini di riferimento per ogni disciplina per la definizione degli standard qualitativi , strutturali , tecnologici e qualitativi relativi all’assistenza ospedaliera. La FP CGIL Medici - dichiarano il Segretario della FPCGIL Medici di Avellino , Dott. Pasqualino Molinario ed il responsabile Aziendale Dott. Pasquale Pisapia - ha sempre sostenuto che le problematiche e le criticità della sanità campana. Si sarebbero dovute affrontare in altra maniera rispetto alla semplice applicazione aritmetica dei parametri per l’individuazione delle Unità Operative che rappresentavano uno specchietto per le allodole e che non potevano calamitare l’intera discussione. La questione relativa agli Atti Aziendali, che rappresentano un momento di programmazione sanitaria per riorganizzare e migliorare l’assistenza, era di ben altra natura. Infatti, la FP CGIL Medici sosteneva e sostiene da sempre che l’Atto di Programmazione Aziendale doveva partire dalla analisi dei bisogni assistenziali dei cittadini per poter razionalizzare l’offerta sanitaria al fine di ridurre la migrazione sanitaria regionale, dalla riorganizzazione dei posti letto per acuti e per l’alta specialità, dal potenziamento della rete territoriale delle Cure Primarie, dalla valorizzazione delle professionalità e dal fabbisogno delle risorse umane per garantire e rendere esigibile il diritto alla salute. La programmazione per risultare efficace deve fondarsi sulla analisi epidemiologica dei bisogni sanitari, sulla prevenzione della mobilità extra-regionale dei pazienti, sulla integrazione tra rete ospedaliera e territoriale, su un sistema integrato di emergenza sanitaria efficace e sulla effettiva presa in carico del paziente con percorsi che abbiano come obiettivo la deospedalizzazione che sia il risultato, e non il punto di partenza, della riorganizzazione. La FPCGIL Medici, ha sempre sostenuto che l’Atto, con tutti i suoi limiti, poteva e doveva rappresentare lo strumento, per riappropriarsi da parte delle OO.SS. e della Conferenza dei Sindaci ASL del ruolo di rappresentanza di interessi collettivi, come quello della salute e del welfare: purtroppo così non è stato per l’atteggiamento monocratico e autoritario dei Direttori Generali. Occorre avviare un processo di partecipazione democratica dei cittadini e dei lavoratori in grado di rimettere al centro la declinazione di un Welfare inclusivo in grado di rispondere ai bisogni socio-assistenziali, una discussione che cerchi di coniugare bilancio economico e bilancio assistenziale. Al lavoro in Regione , c’è intanto una task-force per la valutazione degli atti aziendali della aziende sanitarie. Abbiamo portato , dichiarano i sindacalisti , le osservazioni sugli Atti Aziendali delle Aziende Sanitarie Irpine, all ‘attenzione della Commissione di lavoro che relazionerà alla Struttura Commissariale Sanitaria Campana. Numerose sono le problematiche affrontate nelle osservazioni : in evidenza l’assenza di concertazione con le OO.SS, l’assenza nell’Atto della Asl del Dipartimento di Emergenza , le problematiche del Dipartimento di Salute mentale a partire dalla mancata attivazione della SPDC ( Servizio Psichiatrico di Diagnosi e cura ) , 10 Posti letto presso l’Ospedale di II livello di Ariano Irpino , attivazione prevista dal Decreto commissariale n. 49 del 2010 ; le problematiche del Dipartimento di Prevenzione, riguardo il Servizio Veterinario Pubblico ed i Medici Competenti, la carenza di personale nell’Azienda Ospedaliera Moscati e nelle strutture ospedaliere della ASL , il ritardo sulla riconversione dell’ SPS di Bisaccia ; la mancata previsione di importanti strutture complesse e semplici anche dipartimentali. Intanto aumentano le vertenze con la FP CGIL Medici che dopo l’accoglimento da parte del Giudice del lavoro del ricorso contro l’ASL Avellino per mancato riconoscimento dell’ incarico professionale per circa 30 Dirigenti Medici soprattutto dell’Area Emergenza si vede costretta ad adire alle vie legali con decreti ingiuntivi per il recupero di somme relative a prestazioni di lavoro straordinario effettuate dai Dirigenti Medici negli anni 2011 e 2012 a causa di carenza di figure professionali ( Dirigenti Medici ed infermieri ), con ulteriore aggravio di spese per le casse dell’Azienda pubblica. A parere del Sindacato tutto deriva dal mancato dialogo, inutile dire che abbiamo chiesto un incontro al management aziendale, circa un mese fa ma a tutt’oggi non abbiamo ottenuto alcuna risposta"
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