Da una parte c’è la ricostruzione dell’Atto aziendale della sanità irpina, dall’altra la forza di opposizione della politica locale e dei sindacati che alzano il muro per evitare l’ennesimo scippo al territorio. E proprio per questo ad Ariano Irpino si tornerà a riunire un consiglio comunale allargato ai sindaci del circondario per discutere sulle azioni da intraprendere al fine di ostacolare lo smantellamento dei presidi sanitari. L’ipotesi di atto aziendale che è stata trasmesso alla Regione per l’approvazione definitiva riguarda molte strutture sia complesse che semplici. Si va dall’ospedale di Ariano a quello di Solofra, da Bisaccia a Sant’Angelo dei Lombardi fino a finire al ridimensionamento delle strutture dipartimentali. Da qui è partita la sollecitazione della minoranza consiliare del Tricolle al vicepresidente del consiglio comunale, Giovanni La Vita, di convocare un consiglio monotematico, assemblea che si terrà tra il 15 e il 17 luglio. Ed il rappresentante del Pd afferma: «Questo piano aziendale non è stato condiviso né dalla conferenza dei sindaci e nè dai sindacati. A questo si deve aggiungere il malcontento generale della collettività». E poi Ninfadoro aggiunge: «Certamente la struttura di Ariano sarà penalizzata maggiormente rispetto alle altre, ma i sindaci dovrebbero capire che questo attacco non è rivolto al plesso del Tricolle ma di tutto il circondario. Tutti dovrebbero capire che si tratta di una struttura comprensoriale di sanità pubblica, quindi i campanilismi dovrebbero essere messi al bando». «Il fatto più grave è che con questo atto aziendale – conclude Ninfadoro - si va a fare una violazione all’articolo 49 del 2010 che valorizzava i dipartimenti di emergenza». Il rappresentante del Pd già nell’ultimo consiglio comuanale aveva lanciato la proposta di sfiduciare il direttore generale dell’Asl di Avellino Sergio Florio, ma, atto a parte, la politica si interroga anche su quale sarà l’atteggiamento che intende assumere la Regione sulla questione. La sollecitazione è rivolta a quanti sono deputati a tutelare l’Irpinia in quella sede per fermare il depauperamento della sanità locale.
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