Le sigarette light e quelle con filtro, il cui consumo si sta diffondendo soprattutto tra i giovani, sono solo 'apparentemente meno pericolose': in realtà, rappresentano un alto fattore di rischio per l'insorgenza del cancro del polmone. A rilanciare l'allarme sulla pericolosità delle sigarette 'leggere' sono gli oncologi dal congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco) in corso a Chicago.
“Il maggiore utilizzo di sigarette con filtro e di tipo light - spiega Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di onco-ematologia dell'ospedale Moscati di Avellino - ha portato il fumatore ad aspirare più profondamente per ottenere un maggiore livello di soddisfazione, facendo sì che il fumo e i suoi agenti cancerogeni arrivino nella parte più in profondità dell'albero bronchiale dove insorge tipicamente l'adenocarcinoma”. Secondo le ultime statistiche, infatti, precisa Gridelli, la forma più comune di tumore del polmone (definita 'non a piccole cellule non squamoso') è “in netto aumento rispetto agli altri istotipi. L'incremento degli adenocarcinomi, che sono la gran parte dei tumori non squamosi, è proprio legato a due fattori principali: l'aumento dell'incidenza della malattia in donne non fumatrici, a causa di fattori genetici e ormonali, e - conclude l'esperto - il cambiamento delle abitudini al fumo che vede, appunto, un utilizzo sempre maggiore di sigarette light”.








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