Tempo di elezioni e l’Alto Calore finisce nella bufera. All’appuntamento con le urne poi, si aggiunge la scadenza naturale del mandato affidato a D’Ercole e Abate in rappresentanza di Pdl e Udc. Il 30 giugno, infatti, la gestione del centrodestra arriverà al capolinea e le polemiche di oggi sono anche il frutto di una tensione già alta in vista della scelta del nuovo consiglio di amministrazione. Ieri D’Ercole, rispondendo alle accuse di conti in rosso lanciate dai sindacati, ha minacciato di portare il caso in tribunale sostenendo che i dati diffusi dalle parti sociali fossero falsi. Non solo, per il numero uno della società di corso Europa, spalleggiato dal vice Abate, il sindacato fa politica e Lello De Stefano, dirigente Pd e delegato del comune di avellino, è un abusivo che partecipa alle riunioni senza averne titolo visto che il capoluogo è commissariato. La controreplica degli interessati non poteva farsi attendere. Ed infatti e’ arrivata puntuale. De Stefano si difende e sostiene di essere regolarmente invitato alle riunioni in qualità di vice presidente del comitato di controllo. Quello di D’Ercole – chiosa- è un tentativo di buttarla in politica per nascondere il fallimento della sua gestione’’. Per il dirigente Pd non si puo’ nemmeno dire che i debiti, 85 milioni, vengano equilibrati dai crediti, 84, visto che i primi sono certi, mentre i secondi in parte inesigibili. Sul piede di guerra anche i sindacati di categoria che si dicono increduli di fronte alle parole del Cda: ‘’Le battaglie politiche non ci appartengono – tuonano-‘’.Insomma, la distanza tra i due fronti resta incolmabile. Di certo c’è che siamo all’inizio di una lunga e calda estate che vedrà l’alto calore al centro di una lotta politica per la sua conquista.