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Ariano, scatta la corsa alla presidenza del Consiglio: è già totonomi. Cirillo in pole

 In lizza quattro nomi, quello più accreditato è di Cirillo. Intanto mercoledì è prevista una conferenza di capigruppo per decidere la data del prossimo consiglio. 

Consiglio Ariano

Dopo le dimissioni del presidente del consiglio comunale Gaetano Grasso, parte già il toto nomine per il terzo presidente dell’amministrazione Mainiero. L’obiettivo è quello di individuare all’interno della maggioranza un consigliere di provata esperienza politica e professionale che possa traghettare le attività dell’assemblea verso lo scioglimento naturale del consiglio. Occhi puntati allora su Vincenzo Cirillo, la cui candidatura viene lanciata dal vicesindaco Crescenzo Pratola. In lizza ci sono anche diversi consiglieri quali Salvatore Giuliani, che ha sempre mostrato fedeltà al sindaco, Carmine Melito che scalpita nelle file della Lista Monti, e Pasqualino Santoro che interpellato sulla questione afferma: «Accetterei solo per  devolvere l’indennità alla Caritas». Intanto il vicepresidente Giovanni La Vita ha convocato per mercoledì una riunione di capigruppo per decidere la data del prossimo consiglio comunale che dovrebbe tenersi entro la prima decade di giugno. All’ordine del giorno la surroga di Gaetano Grasso con Giovanni  Cicchella, primo dei non eletti che dovrebbe dichiarare la sua posizione politica: appoggiare la maggioranza o meno. Non si conoscono ancora le sue intenzioni. Poi nello stesso consiglio si dovrebbe procedere alla ricostituzione dell’ufficio di presidenza, scoglio più arduo, e quindi affrontare nodi amministrativi tra cui cimitero, mercato settimanale e complesso Giorgione. Le dimissioni di Gaetano Grasso, anche se sono una grana per il sindaco Mainiero, sembrano non aver scalfito la tenuta dell’amministrazione che vira dritto verso la scadenza del mandato consegnato dagli elettori. Sulla questione nessun partito infatti ha chiesto di aprire una verifica interna soprattutto perché si stanno studiando le prossime alleanze. L’opposizione dal canto suo non perderà tempo per tirare bordate ad una maggioranza che ha dovuto ricucire molte volte i pezzi di un mosaico divenuto sempre di più complesso. 

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