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Fontanarosa torna alle urne: la Cassazione boccia l'elezione di De Lisa. Giusto: ''L'avevamo detto''

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Depositata la sentenza della Corte di Cassazione sul caso Fontanarosa. Per il giudici Giuseppe De Lisa era incandidabile ed ineleggibile, dunque non può tornare al suo posto. Il paese, già commissariato dopo la sentenza di appello, andrà al voto amministrativo nella prima data utile, presumibilmente in primavera. De Lisa, difeso dall'avvocato Rocco Vaccarella, è stato condannato anche al pagamento delle spese. Respinto, dunque, il ricorso in terzo grado dell’ormai ex sindaco. De Lisa si era candidato per la quarta volta consecutiva a governare il comune, sostenendo di non aver portato a termine i mandati precedenti e che dunque non potesse essere applicato il limite dei due mandati. Tesi rigettata dalla Cassazione. Contro De Lisa avevano fatto ricorso sia la minoranza, guidata da Angelo Giusto, difeso dall'avvocato Giuseppe Barrasso, che la prefettura di Avellino. ‘’Con questa sentenza si chiude una triste storia – commenta ora Giusto-. Sin dall’inizio avevo detto che De Lisa non poteva né candidarsi, né essere eletto. Insieme a me lo aveva detto anche lo Stato attraverso il Ministro dell’Interno e il Prefetto di Avellino con una nota inviata il 3 febbraio dove si diceva che non si possono fare più di due mandati e che il terzo si puà fare solo se uno dei precedenti non è stato completato. De Lisa si era intestardito confidando nei tempi lunghi della giustizia. Si chiude una triste storia fatta di pagine poco edificanti e di insulti a chi faceva notare quale fosse la legge. Si chiude una storia - continua Giusto - che ne mette fine anche ad un’altra, quella secondo la quale De Lisa avrebbe vinto contro il mio schieramento: quel turno elettorale oggi è stato annullato e De Lisa è stato cacciato con un cartellino rosso. Delle quattro volte che De Lisa ha vinto, due volte è stato cacciato dallo Stato, una volta dalla politica. Per un avvocato non mi sembra un buon risultato. Ma un albero cattivo non può dare buoni frutti, solo un cattivo fuoco''.
Amareggiato, invece, De Lisa: ''Non conosco le motivazioni, ma è andata così. C’è questa legge che prevede uno sbarramento per i piccoli comuni che non rende giustizia della volontà degli elettori. Il mio è un caso unico che sarà oggetto di studio per l’interpretazione della norma’’.

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