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Il fronte anti-Mainiero si rompe sulle primarie: bocciata la proposta di Sel. E il Pd si divide

opposizione centrosinistra ariano

Prime prove di coalizione ad Ariano per cercare di proporre una maggioranza alternativa a quella capeggiata dal sindaco Antonio Mainiero, nata nello schematismo del centrodestra ma poi frantumata nella sua essenza. A tastate il terreno è il neonato circolo di Sinistra e Libertà che, partendo dagli ultimi fatti politici registrati a Palazzo di Città con le dimissioni dell’assessore Enzo Lo Conte, sostituto da Pasquale Li Pizzi,  lancia un monito agli altri partiti di centrosinistra di organizzare per il prossimo autunno una conferenza programmatica  in grado di elaborare e sviluppare proposte concrete  per una solida ripresa della città, ma soprattutto di convocare le primarie per la scelta del candidato sindaco, che sia espressione di tutta l’area come alternativa al centrodestra. L’idea partita da Sel trova già le prime spaccature all’interno delle forze di centrosinistra quali Pd, Ariano in Movimento e Socialisti. Per il consigliere Antonio Ninfadoro una proposta del genere è bene accetta considerato che è stato proprio il Pd a sperimentare le primarie in tempi non sospetti quindi si dice favorevole perché c’è l’esigenza di coinvolgere la società civile. Ninfadoro che non si sbottona sulla possibile candidatura a sindaco afferma che c’è la necessità di costruire una valida alternativa che superi i partiti e trovare il consenso della gente. È già il segretario locale del Pd Carchia frena all’iniziativa: «Penso che allo stato non sarebbe giusto visto che proprio Sel non ha partecipato all’ultima manifestazione organizzata per esprimere il dissenso a questa amministrazione. Sel dica con chi sta e poi ne riparliamo, conclude Carchia». Sulla stessa scia anche il leader di Ariano in Movimento Giovanni Maraia: «Sono stato quasi sempre contrario a queste forme di americanizzazione della politica – ha affermato - perché credo che in questa fase servono contenuti tali da colmare il vuoto lasciato dall’ amministrazione in carica". Ed in conclusione: «Non c’è bisogno solo di un buon sindaco ma di più forze impegnate a gestire la cosa pubblica».

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