Sono davvero in pochi ad Ariano ad affrontare seriamente il problema del completamento del parcheggio coperto di Calvario. Non si dice da parte degli amministratori locali mai una parola definitiva su questa struttura. Ma l’assessore alle Periferie Li Pizzi rompe il silenzio e dichiara agli organi di informazione quanto segue: «Per eliminare definitivamente l'inconveniente rappresentato dalle infiltrazioni delle acque piovane nei piani interrati del parcheggio di Calvario e quindi per evitare continui contenziosi con gli automobilisti, ci vuole una soluzione radicale: lo smantellamento e rifacimento, con tecniche moderne e materiali diversi, del piazzale sovrastante. Insomma, ci vogliono non meno di 400 mila euro. Una somma importante per fare una vera impermeabilizzazione». Quella del silos Calvario è, in effetti, davvero una vicenda singolare. La commissione di collaudo del Ministero delle Infrastrutture, così come aveva già fatto il direttore dei lavori, ha rilevato l'inconveniente delle infiltrazioni, definendolo un difetto di costruzione e invitando il Comune di Ariano ad addebitare il danno causato all'impresa appaltatrice. Ma sta proprio qui la difficoltà da superare. Il Comune di Ariano, prima del completamento dell'opera, ha rescisso il contratto con l'impresa appaltatrice, entrando così in un conflitto dall'esito imprevedibile. Ma non solo. Sono stati nel frattempo portati avanti alcuni lavori che potrebbero aver addirittura aggravato la situazione. «Prima che si possa arrivare ad un chiarimento – aggiunge Li Pizzi - non si può continuare a tenere in vita la struttura in queste condizioni. Basta una pioggia insistente per assistere a nuove infiltrazioni di acqua e a nuove lamentele di automobilisti. Ecco perché il Comune deve anticipare necessariamente l'intervento: su tutto il piazzale. Con tempi certi e con un risultato positivo. Diversamente sarà difficile affidare il parcheggio coperto ad altro gestore. Così come si rischia di vanificare le opere di completamento». Insomma una decisione va presa subito, proprio perché si va incontro alla stagione estiva.
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