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L'allarme della Coldiretti: patrimonio olivicolo in ginocchio

“Le prolungate basse temperature – sostiene il direttore De Simone - fanno strage degli olivi al pari di quanto è avvenuto con le gelate del 1985, e fanno salire in modo esponenziale il conto dei danni subiti dall’agroalimentare irpino”.

olive

In arrivo in Campania un ulteriore abbassamento delle temperature sull'intero territorio regionale. Lo comunica la Protezione Civile della Campania. In particolare sono previste gelate anche a bassa quota. Il protrarsi di temperature siberiane aggrava la situazione di forte criticità in cui versa l’agricoltura in Irpinia.
Sono già state danneggiate serre, capannoni, rimesse, fienili, stalle, e permane l’emergenza negli allevamenti zootecnici per l’impossibilità di consegnare il latte a causa dell’inaccessibilità delle aziende da parte dei raccoglitori e per le condizioni di sofferenza in cui versano gli animali, mentre le produzioni orticole e florovivaistiche sono state praticamente spazzate via dalle prolungate gelate.  
Le piante di olivo, laddove non sono state danneggiate dall’eccessivo peso della neve, con il protrarsi delle basse temperature rischiano di essere irrimediabilmente danneggiate.
E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme sugli effetti drammatici che investono la coltivazione più rappresentativa del paesaggio irpino e che copre vaste aree della nostra provincia, oltre ad essere l’elemento principe della dieta mediterranea made in Italy. 
“Le prolungate basse temperature – sostiene la Coldiretti - fanno strage degli olivi al pari di quanto è avvenuto con le gelate del 1985, e fanno salire in modo esponenziale il conto dei danni subiti dall’agroalimentare irpino”.
Un patrimonio importante quello olivicolo avellinese con oltre 8.000 ettari ed una produzione di olive di 270.000 quintali. 
L'area di produzione dell'olio “Irpinia Colline dell'Ufita DOP” di fatto coincide con quella di coltivazione della varietà che è assurta a simbolo dello sviluppo dell'olivicoltura di qualità dell’Irpinia: la Ravece. 
In particolare, l'area comprende 38 comuni dell'Ufita e della Media Valle del Calore, insiste su una superficie di circa 3.500 ha con circa 9.300 aziende olivicole a carattere diretto-coltivatrice. La produzione di olio è pari a circa 91.000 q.li, che corrispondono al 61% della produzione provinciale.
Ma anche il settore vitivinicolo lamenta numerosi danni alle piantagioni con vigneti in sofferenza per le condizioni climatiche che ancora non accennano a rientrare nelle medie del periodo.  
“La Coldiretti di Avellino, - ci dice il direttore Marcello De Simone -  con i suoi uffici periferici, i collaboratori e i dirigenti che in questi giorni sono costantemente in attività garantendo una completa e diffusa copertura di tutto il territorio provinciale, sta acquisendo ogni informazione necessaria a tenere sotto costante monitoraggio la situazione per presentare poi un dettagliato e documentato dossier alle Istituzioni competenti e chiedere adeguati interventi a ristoro dei gravi danni subiti e che nei prossimi giorni, allorquando la neve si sarà ritirata, potremo meglio valutare”.   

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