Da questa mattina è sospesa l’erogazione dell’acqua nei campi della valle Ufita. Il Consorzio di bonifica è stato costretto a sospendere la distribuzione della risorsa idrica per completare alcuni lavori realizzati sull’impianto dopo la chiusura del pozzo interessato all’inquinamento, accertato una ventina di giorni fa e rispetto al quale nelle ultime ore la Procura della Repubblica ha provveduto al sequestro. In questi giorni l’acqua è stata attinta dai dodici pozzi sani con l’aggiunta dei piccoli bacini attivi a Frigento e Gesualdo, ma la portata è risultata insufficiente così da indurre il consorzio a prelevare l’acqua dalla diga macchioni. Ovviamente è stato necessario realizzare un nuovo impianto che è stato terminato lunedì scorso. Ieri gli operai hanno dovuto provvedere al fissaggio definitivo della condotta e da qui la decisione di sospendere per un giorno l’erogazione dell’acqua. “Si tratta di una soluzione tampone – afferma il dottore Fausto Addesa del consorzio di bonifica – per sopperire alla chiusura dell’unico pozzo, su tredici, nel quale sono state riscontrare alcune anomalie, ma contiamo di poter tornare quanto prima alla normalità. I lavori in realtà sono stati conclusi nelle scorse ore e domani pensiamo di poter riprendere l’erogazione”. Intanto gli agricoltori hanno accusato il disagio perché lo stop del servizio, pare non adeguatamente segnalato, ha creato problemi organizzativi e di resa delle coltivazioni anche se la stagione non particolarmente soleggiata ha dato per così dire una mano al consorzio nella gestione dell’emergenza. Le organizzazioni sindacali e di categoria, dopo questa ennesima anomalia, chiedono al consorzio ed alle istituzioni di intervenire per porre fine al problema evitando le soluzioni tampone che spesso, nel passato, sono diventate definitive.
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