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Randagismo, adozione e sterilizzazioni: nuovi provvedimenti del Comune di Avellino

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Su proposta dell'assessore all'Ambiente Giuseppe Ruberto, l'Esecutivo di Piazza del Popolo ha assunto due importanti provvedimenti per contrastare il fenomeno del randagismo in città. Con una prima delibera di Giunta Comunale è stato approvato il disciplinare per la concessione di incentivi all’adozione dei cani custoditi presso il canile convenzionato con il Comune. In particolare, l’Amministrazione comunale erogherà ai cittadini che decideranno di adottare un cane un contributo economico annuo corrispondente all'importo della Tares versata dal nucleo familiare, con la previsione di un tetto massimo di 700,00 euro. Il servizio di adozione sarà gestito con l’assistenza e il controllo di un’associazione protezionista di volontariato. Al fine di dare la massima diffusione all’iniziativa, la Giunta ha dato mandato al dirigente del Settore Ambiente di avviare una campagna di informazione presso la cittadinanza per promuovere le adozioni di cani randagi, utilizzando innanzitutto il sito web del Comune di Avellino.
Per contrastare efficacemente e durevolmente il fenomeno del randagismo, la Giunta Comunale, con una seconda delibera, ha inteso potenziare la modalità d'intervento per la sterilizzazione dei cani randagi, con la reimmissione sul territorio degli animali sterilizzati non aggressivi, così come previsto dall’art. 10 della L. R. Campania n. 16/2001. In particolare, con questo secondo provvedimento, la Giunta ha dettato specifici indirizzi al dirigente del Settore Ambiente per la stipula di una convenzione con la struttura autorizzata per la detenzione dei cani randagi accalappiati nel Comune di Avellino, al fine di procedere alla completa sterilizzazione dei cani vaganti sul territorio comunale, la cui competenza rimane in capo all’ASL. Dovrà essere quindi l'Asl, una volta effettuato l'intervento di sterilizzazione del cane, a dovere accertare la non sussistenza di condizioni di pericolosità per uomini, animali e cose e riconoscere all’animale il diritto di essere reimmesso sul territorio e considerato cane di quartiere, previa apposizione di apposito collarino di riconoscimento. Anche in questo caso sarà realizzato un fronte sinergico con le associazioni di volontariato, che proporranno al servizio veterinario dell'Asl il riconoscimento dei singoli cani di quartiere, assumendosi l’onere e la responsabilità della loro gestione, come espressamente previsto dal citato art. 10 della legge regionale n. 16/2001. “I provvedimenti adottati dall’Amministrazione comunale – commenta l’Assessore Ruberto - vanno nella direzione di un maggiore coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni nel contrasto al fenomeno del randagismo. Siamo infatti fermamente convinti che favorire iniziative di “cittadinanza attiva” sia indispensabile per un’efficace gestione dei sevizi di pubblico interesse. Seguendo questa direttrice, nei prossimi giorni convocherò un tavolo con le associazione per la protezione degli animali presenti sul territorio, al fine di addivenire alla stipulazione di un protocollo di intesa che disciplini le attività da mettere in campo e le sinergie da realizzare per offrire una adeguata tutela agli animali e, allo stesso tempo, garantire la quiete e la sicurezza dei cittadini. Nell’immediato futuro ritengo inoltre che sia doveroso pensare alla creazione in città di una struttura recettiva che non abbia le caratteristiche di un luogo di reclusione, ma nella quale gli animali possano interagire costantemente con le persone e con l’ambiente che li circonda”.

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