Sul rogo all’Eliseo prende posizione l’ex sindaco di Avellino. E lo fa polemizzando, seppure sommessamente, con il commissario Guercio che nel corso di un sopralluogo all’indomani dell’incendio aveva definito incancrenita la condizione della struttura.
Per Galasso non c’è nessun incancrenimento, ‘’ma solo un iter da portare avanti. Noi avevamo deciso per la sorveglianza, poteva essere rinnovata, invece è stata interrotta’’.
‘’Quello che è accaduto – continua Galasso in una intervista al Mattino - è un fatto delinquenziale che va al di là di ogni immaginazione. Responsabile dei danni è la ditta, che ora dovrà pagare. Più volte l’ho diffidata ad ultimare i lavori e consegnare la struttura, ma non si capisce perché ciò non è accaduto. Noi abbiamo fatto il possibile, anche istituendo la guardiania dopo altri atti vandalici, ma è difficile completare le opere quando non arrivano fondi dalla Regione’’. Fin qui Galasso. Intanto le indagini per individuare gli autori del rogo del 3 gennaio proseguono. Chiara la matrice dolosa, mentre resta da chiarire il movente. Da quanto si apprende, il cerchio si starebbe stringendo intorno a tre giovani già noti alle forze dell’ordine. I danni ammontano a cinquantamila euro. Per rimettere però a nuovo la struttura, da anni nel mirino dei vandali, ce ne vorranno 200mila.
In città l’episodio ha suscitato molto clamore. Un sit-in di cittadini e associazioni si è tenuto il giorno dopo l’incendio davanti alla casa del cinema intitolata a Marino e D’Onofrio. C’è da scommettere che il futuro della struttura, cantiere aperto da nove anni, entrerà prepotentemente nella campagna elettorale per le amministrative del capoluogo.
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