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Sanità, sindacati e professionisti contro l'atto aziendale. Domani l'incontro con Florio

Sanità

Le organizzazioni sindacali hanno messo in evidenza i punti negativi emersi nell’atto aziendale presentato la settimana scorsa dal manager Sergio Florio. Ciò che è subito saltato all’occhio, è il ridimensionamento delle unità lavorative che da quattromila si sono ridotte a duemila; poi il blocco del turn over che ha sicuramente causato non poche difficoltà alle aziende sanitarie ritrovatesi senza personale e con il rischio di prestazioni ridotte al massimo – anche se si è cercato con ogni sforzo, di mantenere alta la qualità dell’intero comparto sanitario - . Al Moscati di Avellino, il direttore sanitario Rosato si è trovato ad affrontare un’emergenza senza fine sia per i continui ricoveri provenienti da un vastissimo territorio, sia per la fuga di personale medico e paramedico, senza l’opportunità di reperire professionisti tramite concorsi.  Ciò che l’atto aziendale prevede è il dislocamento territoriale  di una rete sanitaria di emergenza con l’apertura di una nuova postazione medica a Bisaccia. E su questi punti, interviene il dottor Molinario, segretario generale della Cgil medici funzione pubblica, che attende l’incontro di domani con Florio, per porre una serie di quesiti che riguardano soprattutto il mantenimento sul territorio delle strutture operanti, a partire dall’ospedale di Ariano e del presidio in Alta Irpinia. Sindacati e professionisti vogliono insomma chiarimenti in merito all’organizzazione sanitaria del territorio prevista dall’atto aziendale e approfondimenti in merito all’annunciata sinergia tra l’asl di Avellino e quella di Benevento, da molti vista come un depotenziamento della rete sanitaria irpina.

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