E' cominciata l'operazione di smantellamento del prefabbricato di via Monsignor Reppucci a Sant'Angelo All'Esca. Il tetto e i pannelli esterni della struttura dismessa ormai da anni, presentano fibre di amianto. Dal 1997 il fabbricato è stato adibito a centro “Croce rossa italiana”. Poi la chiusura, a causa della presenza di eternit. Un verbale dell’Arpac accertò l’esistenza di amianto in corrispondenza dei pannelli perimetrali. Il sindaco di Sant’Angelo All’Esca, Nicola Penta chiese la rimozione immediata e il dirigente dell’Asl Sergio Florio, predispose così gli atti tecnici per l’espletamento della gara d’appalto per lo smantellamento che finalmente ha avuto inizio. I lavori di bonifica sono stati affidati ad una ditta del napoletano. Nei giorni scorsi i locali sono stati liberati da tutti gli arredi e le pareti sono state ricoperte da un fissativo isolante. La rimozione del prefabbricato è partita dal tetto in modo che successivamente si potrà procedere all'interno in tutta sicurezza. Tutto ciò che viene rimosso va accuratamente sigillato e sarà poi trasportato presso una discarica autorizzata. L'amianto eliminato rappresenta infatti un rifiuto pericoloso che deve essere smaltito correttamente. Gli operai prevedono di terminare l’operazione di smantellamento in due settimane. Il rischio per gli addetti ai lavori è notevole. Tute e mascherine sono fondamentali per contenere al massimo la dispersione di fibre. Il fabbricato di via Monsignor Reppucci, da quando è stato dismesso non è stato altro che una fonte di inquinamento ambientale, la cui pericolosità è cresciuta nel tempo proporzionalmente alla cattiva conservazione. Un rischio insomma per la salute pubblica. Grazie alla rimozione il problema sarà eliminato all’origine. Al termine dei lavori bisognerà valutare la restituibilità dell’area bonificata.
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