Il blitz delle forze dell’ordine, Finanza e Squadra Mobile, scatta alle 8 del mattino, l’ora in cui gli uffici aprono al pubblico. Nel mirino ci sono attività riconducibili alla gestione delle municipalizzate, in particolare l’Avellino Città Servizi, e il capitolo relativo all’affidamento delle aree adibite a parcheggi. Secondo quanto si apprende, sarebbero una decina gli indagati tra assessori della vecchia giunta, dirigenti e manager. Gli inquirenti hanno passato al setaccio computer e documenti, sia presso gli uffici del municipio che presso le abitazioni private degli indagati. L’inchiesta è la naturale prosecuzione dell’attività investigativa avviata il 15 maggio scorso, quando con un’operazione simile a quella di oggi, ma effettuata presso gli uffici dell’Acs, finirono sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati le convenzioni e i contratti per la gestione dei parcheggi chiusi in città. L’inchiesta è nelle mani del P.M. Elia Taddeo. Le indagini delle Procura sarebbero volte a chiarire il rapporto tra il Comune di Avellino ed alcune cooperative che da anni ottengono gli affidamenti. Si tratta di un business non indifferente. In cambio di cifre che si aggirano intorno ai 130mila euro, le cooperative gestiscono i parcheggi e mantengono gli introiti.
Quest’ultima inchiesta della Procura della Repubblica guidata da Rosario Cantelmo, va ad aggiungersi alle altre indagini sul fronte dell’urbanistica e dell’Isochimica. E così, mentre il numero degli indagati cresce sempre di più, il Palazzo trema in attesa di sapere l’epilogo giudiziario di una vicenda che è solo agli inizi.
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