Avevano raggiunto la valle UFITA, verosimilmente per commettere furti ma non avevano fatto i conti con i Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino, quotidianamente impiegati nel collaudato dispositivo di controllo del territorio predisposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino, volto a garantire sicurezza e rispetto della legalità, che contrasta in maniera sempre più efficace i reati, particolarmente quelli di tipo predatorio.
In Grottaminarda (Av), i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Ariano Irpino, durante un servizio di perlustrazione, notavano due giovani che, con fare sospetto, si aggiravano insistentemente fuori l’ufficio postale di quel centro, probabilmente in cerca di potenziali vittime da derubare. Alla vista dei Carabinieri, le donne assumevano un atteggiamento piuttosto nervoso tale da insospettire ulteriormente i militari che decidevano così di procedere al controllo. E mentre questi si avvicinavano, le due ragazze, intuendone le intenzioni, tentavano di scappare. Prontamente bloccate venivano identificate in una 25enne ed una 29enne, entrambe di origine rumena in Italia senza fissa dimora. Le stesse venivano dunque accompagnate in caserma per approfondimenti: dai rituali accertamenti emergeva che erano gravate da numerosi precedenti penali, particolarmente per furto con destrezza. Poiché non erano in grado di fornire alcuna valida giustificazione circa la loro presenza in quel luogo, le due donne venivano da quel comune allontanate con provvedimento di foglio di via obbligatorio.
Analogo provvedimento veniva adottato anche nei confronti di altre due ragazze, ugualmente di origine rumena, beccate dai Carabinieri della Stazione di Bonito in quel centro abitato. In particolare, un’anziana che abitava da sola, preoccupata dall’insistente presenza delle due donne che cercavano con una banale scusa di entrare in casa, chiamava il 112 spiegando ciò che stava accadendo. L’operatore intuita la situazione inviava a quell’indirizzo la pattuglia già in circuito in quel territorio. Nonostante le giovani straniere avevano desistito dal loro probabile intento delittuoso allontanandosi, i militari le individuavano poco distante dalla casa dell’anziana. Le donne alle richieste degli operanti non fornivano alcuna motivazione sulla loro presenza in loco mostrandosi altresì reticenti sulle loro generalità. Gli approfondimenti di rito consentivano di appurare che le stesse, una di 23enne ed una 28enne, entrambe di origine rumena in Italia senza fissa dimora, erano gravate da numerosi pregiudizi penali per reati contro il patrimonio, solite a prendere di mira anziani soli per raggirarli e derubarli di somme di denaro. Accertato ciò venivano quindi allontanate da quel comune con l’obbligo di non farvi più ritorno.
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