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Cronaca

Sequestrata discarica di amianto a cielo aperto: lamiere di eternit interrate

Sono dozzine le lastre di eternit, contenenti fibre di amianto, stoccate ed interrate in un'area adibita a discarica - dell’estensione di 80.600 mq - che i Carabinieri della Stazione di Sant'Andrea di Conza, in provincia di Avellino, e della Compagnia di S. Angelo dei Lombardi hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro preventivo.
La pericolosa discarica abusiva, che si trova in località "Piano dell'Incoronata", è stata individuata nell’ambito di una più ampia e capillare attività di controllo del territorio volta al contrasto dei reati inerenti lo smaltimento dei rifiuti speciali in particolare nelle aree rurali e periferiche che maggiormente si prestano alla commissione di tali reati.
Nell’ambito di tali controlli, disposti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino in tutto il territorio irpino d’intesa con la Procura della Repubblica di Avellino, i militari sono riusciti ad individuare un’area completamente recintata e situata in zona isolata, successivamente sottoposta a sequestro, nel quale erano state ben nascoste le lastre in cemento amianto, pericolose per la salute. Il fondo è riconducibile a una società di proprietà di due delle persone deferite in s.l., mentre una terza persona, anch’essa deferita a piede libero, è ritenuta sicuramente collegata all’utilizzo del fondo.
Sebbene sia già assodato che il terreno sarebbe stato utilizzato quale deposito di materiale speciale normalmente sottoposto a specifiche regole di stoccaggio e smaltimento l’attività investigativa dei militari, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Avellino Dott. Rosario Cantelmo, sarà ora volta a scoprire quale sia invece la quantità e la qualità del materiale ancora interrato e soprattutto quale parte dell’immensa area (oltre 80mila mq) sia stata interessata dall’illecita attività di interramento, anche alla luce del fatto che molti dei pannelli già visibili dimostrano un avanzato stato di deterioramento, che potrebbe far pensare a lunghi tempi di interramento/stoccaggio, e che numerosi fondi adiacenti sono utilizzati per la produzione agricola, quindi la pericolosità dei materiali ed il derivante inquinamento ambientale potrebbero essere esponenzialmente maggiori rispetto a quanto già riscontrato.
In attesa degli ulteriori sviluppi le tre persone coinvolte sono state, quindi, ritenute responsabili di aver adibito il suddetto terreno a discarica di rifiuti pericolosi, ancora da quantificare, non avviati allo smaltimento e in stato di abbandono.
Il fondo agricolo, il cui sequestro preventivo effettuato dai Carabinieri è stato convalidato ieri dal Gip del Tribunale di Avellino, sarà ora oggetto di indagini tecniche che saranno delegate dal Procuratore Rosario Cantelmo e che potranno delineare gli eventuali, ulteriori profili di responsabilità penale. 

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