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Cultura

Napoli, "Smart innovation e Patrimonio Culturale": i beni artistici per il rilancio economico.

Camera di commercio Napoli

Istituzioni, ricerca e industria, insieme per governare le politiche di intervento per la salvaguardia, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale. Questo il tema del convegno "Smart innovation e Patrimonio Culturale", che si è tenuto questa mattina presso la Sala Convegni della Camera di Commercio di Napoli, in piazza Bovio. L'evento, patrocinato dalla Regione Campania e sponsorizzato dalla Confapi Industria Campania, da Studio Impresa e dalla Banca Popolare del Mediterraneo, ha affrontato i concetti di "Smart Innovation" e "Smart Technologies" come strumenti per rendere concreta l'opportunità rappresentata dai beni artistici e archeologici per lo sviluppo delle attività produttive e per le nuove generazioni.
La Campania vanta un inestimabile e suggestivo patrimonio culturale che troppo spesso subisce un graduale degrado e non viene adeguatamente valorizzato e fruito. Il distretto Databenc, (Distretto ad Alta Tecnologia per i Beni Culturali,) primo dei sei distretti campani, è promotore del Convegno, ed è nato per sviluppare un'azione di programmazione strategica sui beni culturali, sul patrimonio ambientale e sul turismo, rendendo i siti archeologici e artistici volano di un rilancio economico, nonché culturale. Nel Distretto, nato da un'idea progettuale promossa dalle Università degli Studi di Napoli "Federico II" e di Salerno, convergono oggi più di 60 soggetti, di cui 46 Pmi, 4 Grandi Imprese, 9 Centri di Ricerca e 4 Università.
Al convegno ha partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro che ha sottolineato l'importanza delle nuove tecnologie applicate al settore dei beni culturali ed ha ribadito l'opportunità di nuovi posti di lavoro per i giovani campani. "I distretti sono una realtà produttiva - ha sottolineato il governatore - che per la prima volta mettono insieme pubblico e privato. La Campania investirà più delle altre regioni nel settore dell'innovazione" - ha concluso Caldoro.
Una rete di relazioni, dunque, capace di incrociare competenze relative alla conoscenza integrata, al monitoraggio diagnostico e alla fruizione sostenibile del patrimonio culturale.

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