Occupazione giovanile, assunzioni a tempo indeterminato e decontribuzione per le aziende: questi i capisaldi del piano di azione e coesione che parte dal Mezzogiorno, dove la disoccupazione ha raggiunto livelli drammatici. Il lavoro dei giovani al centro dunque, utilizzando un miliardo di Fondi Ue destinati al programma di convergenza. Di questo miliardo, 400 milioni verrebbero divisi tra tirocini, rifinanziamento della legge sull’imprenditorialità giovanile, e cooperative del terzo settore formate soprattutto da giovani. Circa 50mila i nuovi posti di lavoro che il governo si aspetta di creare. Le aziende che assumeranno giovani under 29 disoccupati da almeno 6 mesi con contratti a tempo indeterminato, non dovranno pagare i contributi per 18 mesi. Tale misura, non inciderà sul futuro pensionistico dei ragazzi. Il tetto all’incentivo non può superare l’importo di 650 euro per lavoratore. Le agevolazioni si rivolgeranno anche a quanti abbiano un livello di istruzione o una formazione professionale bassa. Per loro l’esecutivo, lancia un pacchetto di “borse di tirocinio formativo”. Sono previste modifiche anche alla disciplina del contratto a termine e dell’apprendistato. Essere giovani e vivere al Sud: sono requisiti primari di questo piano lavoro che gradualmente si estenderà alle altre regioni. Assunzioni a costo zero nel mezzogiorno, defiscalizzazione a 360 gradi, sgravio fiscale al 100 %: è per il momento questa la ricetta anticrisi pensata dal governo.
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