Sono fermi da un anno emezzo, e dopo l’utilizzo di tutti gli strumenti adesso si va in Regione chiedendola Cassa Integrazione per cessazione di attività. Stiamo parlando della Sguinzi, una delle prime vittime dell’indotto Irisbus. Una piccola azienda di Montefredane che realizzava finestrature, lunotti, parabrezza e botole apribiliper diversi mezzi di trasporto, principalmente quelli prodotti in Valle Ufita. «L’effetto Irisbus sta creando dolorose ripercussioni – commenta il segretario provincialeUilm Gaetano Altieri –. La Sguinzi lavorava per il novanta per centro con l’Iveco,e adesso, dopo aver utilizzato la cassa ordinaria, quella per crisi e la cassain deroga, siamo arrivati a quella per cessazione di attività mettendo a rischio venti posti di lavoro. Si ha un anno di tempo affinché possa farsi avanti un nuovo imprenditore. Ma a questo punto, produrre “lambrette” ancor di più non ci interessa. Perché se ci potrà essere qualche speranza per l’Irisbus, anche se bisogna ancora valutare la credibilità di un eventuale piano industriale a firma Cottone, le aziende del corollario non potranno sopravvivere». Il ragionamento di Altieri è lineare e mostra la preoccupazioneper tutto il panorama aziendale irpino. Dopo le difficoltà vissute dall’Officina Leone, si aggiunge la Sguinzi e altre aziende che, anche se non totalmente,avevano rapporti di produzione diretti con la Fiat. Per queste si riscontra la riduzionedei livelli produttivi e di personale. È un effetto domino, come sin dall’inizio preannunciato. «Ci scontriamo costantemente con l’indifferenza delleistituzioni regionali e nazionali che alle nostre sollecitazioni rispondono picche – dichiara Altieri –». Intanto, il senatore del Partito democratico, Enzo De Luca, ha presentato un nuovo emendamento sul Piano trasporti nazionale al disegno di legge di stabilità, all’ordine del giorno nella discussione alSenato di martedì 18 dicembre. “Al fine di potenziare e migliorare gli autobusdel trasporto pubblico nonché procedere all’ammodernamento del parco macchine delle società di trasporto è necessaria l’elaborazione di un piano industriale per il rilancio della società Irisbus attuabile mediante l’utilizzo delle risorse del Fas cioè Fondo aree sottoutilizzate”. Ma alla Uilm queste dichiarazioni hanno il sapore della campagna elettorale. «Sto solo alle dichiarazioni ufficiali che ci saranno comunicate al prossimo tavolo ministeriale – conclude Gaetano Altieri».
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