È la loro dignità di cittadini onesti e lavoratori a pretendere risposte. È l’interesse a capire quale sarà il loro futuro a farli organizzare. In questo modo si può comprendere perché abbiano voluto organizzare una nuova assemblea al ''Portobello'' per riunire la politica, i sindacati e la popolazione. Dietro l’angolo c’è il prossimo dicembre, e se le cose dovessero naufragare i lavoratori Irisbus potrebbero perdere anche il secondo anno di cassa integrazione. In questo contesto, si inserisce la speranza di un acquirente asiatico. Una possibilità, però, non ben accolta da tutti. Le zone d’ombra su questa probabile acquisizione sono sottolineate da diversi sindacati e operai, anche quelli che hanno costituito il Comitato di Resistenza Operaia. Per Antonio Spera dell’Ugl, “la trattativa appare poco chiara. Se fossero stati realmente interessati avrebbero agito come con l’Ansaldobreda”. Sulla stessa lunghezza d’onda uno dei successori di Giuseppe Zaolino della Fim-Cisl, Franco Mosca: “Dobbiamo mantenere i piedi per terra ed essere coerenti con gli operai. Su questa trattativa cinese ci sono troppi misteri. Il nostro obiettivo come Fim – Cisl è far divenire la vertenza regionale, Caldoro non può immaginare che tutto si limiti al territorio avellinese”. Queste perplessità si scontrano con chi, come Altieri della Uilm, si dice non un ottimista ma un realista sulla vicenda, e quindi in attesa di sviluppi. Anche l’rsu Dario Meninno sostiene, in apertura del dibattito, che c’è bisogno di remare tutti in un’unica direzione. “Dobbiamo evitare le distrazioni – afferma riferendosi all’ipotesi del ‘piano trasporti’. A suo dire, ‘da lavoratore dello stabilimento ufitano, nuovi finanziamenti al settore trasporti potranno essere utili solo se la fabbrica sarà aperta, altrimenti sarà uno sforzo inutile. Essendo noi lavoratori i principali protagonisti dobbiamo imparare a non delegare. Prendiamo decisioni, tanto fino ad ora oltre ad averci messo la faccia, ci abbiamo rimesso anche lo stipendio. Ricominciamo a far sentire la nostra voce iniziando dal territorio. Il nostro obiettivo è far diventare il primo maggio una giornata emblematica per l’Ufita. A Grottaminarda scenderemo nuovamente in piazza”. Ritornando al ‘piano trasporti’, c’è chi come Resistenza Operaia e il Pd nazionale e provinciale lo indica come una possibile soluzione della vertenza. Nuovi finanziamenti al parco autobus potrebbero tradursi in lavoro per la Valle Ufita. Il dato, comunque, è che i sindaci hanno risposto all’appello partecipando alla pubblica promossa dal Comitato di Resistenza Operaia, il Consiglio di Fabbrica e il comune di Flumeri. Da quello di Ariano e Grottaminarda, in prima fila i primi cittadini al completo della Baronia, fino al sindaco di Nusco e di Mercogliano. E poi presente anche Ettore Zecchino in qualità di consigliere regionale e Tony Della Pia, segretario provinciale del Prc per dimostrare la loro vicinanza ai lavoratori della Irisbus e Generoso Bruno del Pd. Alla presenza di tutti, a sorpresa, il sindaco di Flumeri Rocco Antonio Giacobbe legge l’ultima e-mail ricevuta a firma di Mustafa Z. Ahmed proprio ieri mattina. In poche righe, il presidente dell’Amsia Motors si dice dispiaciuto per il ritardo, ma non è stata dimenticata la parola di impegno data ai sindaci ufitani. “Le cose si stanno movendo in modo lento per alcune situazioni particolari – è scritto nell’e-mail –, ma non falliremo nel raggiungere l’obiettivo prefissato. Sono in attesa di alcune risposte”. Anche gli operai, aggiungeremo noi.
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