Undici favorevoli; dieci contrari. Passa per un solo voto la richiesta di arresto per l’onorevole del Pdl, oltre che coordinatore regionale del partito, Nicola Cosentino. Determinante è stata, come annunciato, la posizione della Lega Nord che in passato, invece, si era espressa a sostegno del deputato casertano. La vicenda, sul piano politico, segna un ulteriore allontanamento tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi.
Concessa l’autorizzazione dalla Giunta, ora l’ultima parola spetta al Parlamento. Il voto è previsto per giovedì. Se la Camera dei Deputati dovesse confermare la pronuncia della giunta, come prevedibile, per Cosentino si aprirebbero le porte del carcere.
L’ex sottosegretario all’economia del governo Berlusconi è accusato, dalla procura della Repubblica partenopea, di concorso esterno in associazione camorristica. In pratica, di essere il referente politico del Clan dei Casalesi. La richiesta di arresto è stata confermata dal tribunale del riesame.
A favore della misura cautelare hanno votato Lega, Futuro e Liberta, Udc, Italia dei Valori e Partito democratico. Contro, invece,Pdl, Mario Pepe del gruppo Misto, Vincenzo D'Anna dei Responsabili e Maurizio Turco, radicale iscritto nel gruppo del Pd.
E se il Pdl fa quadrato intorno a Cosentino, invitando gli onorevoli a pronunciarsi secondo coscienza e non secondo le indicazioni dei partiti, il Pd esprime soddisfazione e chiede che l’aula confermi quanto già stabilito dalla giunta. Ancora 48 ore, poi il verdetto dell’emiciclo. Per quello giudiziario bisognerà attendere il processo, fino ad allora per Cosentino vale la presunzione d’innocenza.
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