La performance migliore la ottiene Benevento al 72,85% (+0,7), sostanzialmente stabile. Avellino al 62,27 (+1,88) si piazza insieme a Salerno e Caserta tra il Capoluogo sannita e l’area metropolitana. Continua la lenta risalita di Napoli con il 51,48% (+0,84), progresso che si aggiunge al netto miglioramento dell’anno precedente di quasi 6 punti. Sono i dati dell’Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti sulla raccolta differenziata in Campania relativi all’anno 2023. In Irpinia la performance migliore la ottiene Domicella che sfiora il 100% di raccolta differenziata. Bene anche sant’Andrea di Conza (88%), Atripalda, Baiano, Avella, Montefusco (85); si fermano all’80% Luogosano, Santo Stefano del Sole, Manocalzati. Le performance peggiori invece rispetto agli altri comuni della provincia di Avellino arrivano da Quindici (33%), San Nicola Baronia (37%), Morra De Sanctis (39%), Lacedonia, 35, Vallata 40, Sant’Angelo dei Lombardi (43% di differenziata). «Si consolida la tendenza positiva degli ultimi anni, benché il programma di completamento impiantistico e infrastrutturale sia ancora in corso», osserva il Presidente dell’ORGR, Enzo De Luca. Il tasso di riciclaggio dei rifiuti (che misura quanta parte delle frazioni riciclabili presenti nel rifiuto urbano sono state avviate agli impianti per il recupero) migliora in Campania: raggiunge il 42,76% rispetto al 42,10% dell’anno precedente. De Luca valuta in hiave positiva la performance della Campania nel suo complesso. «I cittadini dimostrano una crescente sensibilità verso le tematiche ambientali e, in particolare quelle collegate ai rifiuti e alla sostenibilità, come dimostrano i progressi straordinari registrati dai numeri della raccolta differenziata e del tasso di riciclaggio in questo decennio» spiega. «Anche grazie alle tante iniziative promosse nelle scuole e nelle università, soprattutto le giovani generazioni dimostrano maggiore consapevolezza sulla necessità di salvaguardare l’ecosistema, ma ancora non basta», avverte. «Cittadini e rappresentanze istituzionali devono collaborare con il Governo della Campania, al lavoro da nove anni per chiudere il ciclo integrato dei rifiuti interamente sul territorio regionale. Possono farlo unicamente facilitando il completamento della filiera impiantistica, già programmata da tempo».
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