Per la seconda volta, il giovane agronomo di Fontanarosa Angelo Santamaria ha denunciato attraverso un esposto indirizzato al settore lavori pubblici della Provincia di Avellino, l’uso indiscriminato di prodotti chimici per diserbare il ciglio delle strade provinciali. La risposta avuta un anno fa, nella quale la Provincia (settore edilizia scolastica – ambito ovest) spiega che l'ente ha utilizzato un trattamento di ritardo della crescita delle erbe invadenti utilizzando prodotti ecologici che non hanno rilascio residuale come il “touchdown”, non è bastata a sciogliere i dubbi dell’agronomo: "Mi è stato detto che i prodotti usati sono ecologici - spiega - ma non riesco a comprendere cosa si intenda con questo aggettivo, se è vero che il "touchdown" utilizzato contiene un componente chimico ben noto che ha ripercusioni negative sull'ambiente". La miscela infatti ha una concentrazione di glifosate pari al 34%. Il glifosate è un erbicida con alti livelli di veleno; può avere effetti disastrosi sul sistema riproduttivo e non solo. La Provincia sempre in risposta al primo esposto, spiega che "la carenza di personale e i maggiori costi legati alle tradizionali operazioni di taglio erba hanno indotto l'ente così come l’anas ed altri istituti, ad utilizzare tali sistemi che in tutta sicurezza, consentono un risparmio in termini di utilizzo di personale e di risorse dell’ottanta per cento". L’aspetto economico prevale insomma sulla salvaguardia ambientale. L’uso dei diserbanti è la soluzione meno dispendiosa ma la più nociva per la salute. Nel frattempo i prodotti chimici stanno minacciando anche le sorgenti: “In prossimità della fontana in località Loggia, nel territorio di Fontanarosa lungo la provinciale 52 – spiega ancora l’agronomo – resistono esemplari residuali del granchio di fiume, seriamente minacciati dalla irrorazione di tali prodotti chimici”. Oltre agli esposti inviati alla Provincia e in attesa di ricevere di nuovo chiarimenti, a breve sarà reso pubblico un avviso attraverso il quale cittadini, agricoltori, cacciatori e apicoltori verranno messi al corrente della pericolosità degli agenti chimici. In particolare quelli ad azione fogliare producono danni genetici e danni alle cellule del nostro corpo, sono tossici per gli organismi acquatici, per gli insetti, per gli uccelli. Costituiscono insomma un rischio continuo per l'intero ecosistema. Il suggerimento dell’esperto è di tornare a metodi più sani e più tradizionali - come la falciatura meccanica - nel rispetto della salute della natura e della propria. “Sarò vigile nei confronti degli interventi che saranno attuati e non esiterò a denunciare”, conclude Santamaria.
Commenta l'articolo