L’Asl Avellino attiva una rete di prevenzione per le dipendenze da social network con il coinvolgimento di soggetti istituzionali e del sociale per migliorare le capacità d’intervento. La diffusione dei social network, soprattutto di Facebook e dei giochi on-line, è stata così esponenziale in Italia tanto da posizionare il nostro paese al primo posto della classifica mondiale relativamente alla maggiore percentuale di incremento degli utenti. I social network assicurano visibilità, congregazione, condivisione, recupero di vecchie conoscenze e amicizie e nascita di nuove, ma accanto a questi aspetti sicuramente positivi compaiono anche connotazioni di carattere negativo, legate a problemi di vario genere e, sempre più spesso, a veri e propri casi di dipendenza. Con l'utilizzo di tali strumenti della rete Internet, anche in Irpinia molte persone mostrano segni sempre più seri e invalidanti di dipendenza, con sintomi di assuefazione, ovvero la necessità di stare collegati e aggiornare i contenuti personali della propria pagina sempre di più a ogni nuova connessione per raggiungere la medesima sensazione di appagamento, ma anche sintomi di astinenza, cioè disagi psico-fisici ne l caso non ci si colleghi per un certo periodo tempo, e infine sintomi di craving, ovvero la presenza di pensieri fissi e di forti impulsi verso come e quando connettersi. L’Asl Avellino ha avviato, quindi, la realizzazione di una rete formativa e di prevenzione, così come disposto dal Ministero della Salute, con l’obiettivo di attuare interventi atti a favorire il contrasto a forme di dipendenza o di abusi soprattutto nei confronti dei minori. In tale ottica, l’azienda sanitaria irpina ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Dipartimento di Medicina Pubblica e della Sicurezza Sociale dell’Università Federico II di Napoli, con la Direzione Scolastica di Avellino e con il Rotary Avellino Est, fissando una serie di obiettivi strategici, tra i quali: attuare interventi di prevenzione attraverso la sensibilizzazione delle famiglie e dei giovani; assicurare la tutela e il sostegno alle famiglie e ai ragazzi che vivono il problema; favorire interventi di natura psicologico-sociale dei soggetti vittime o a rischio di tale dipendenza; promuovere la formazione specifica degli operatori coinvolti nel favorire processi con finalità divulgative e preventive; monitorare il fenomeno mediante un sistema informativo sociale; sostenere i casi patologici mediante interventi specifici e appropriati; l’istituzione di un centro di ascolto e di orientamento per offrire aiuto psicologico e interventi riabilitativi alle famiglie e ai ragazzi in difficoltà. Tra le attività previste dal protocollo d’intesa, si inserisce anche un convegno durante il quale sarà presentato il “Primo Report Social Network”, uno studio effettuato sul fenomeno con il coinvolgimento attivo degli alunni di numerosi Istituti scolastici della provincia di Avellino. Il convegno si è tenuto oggi, con inizio alle ore 9.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Grottaminarda.
Commenta l'articolo