Mastella ha ricevuto stamani il sindaco di Betlemme, Anton SalmanSottoscritto un impegno per la pace, il dialogo e la cura del creato
Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha ricevuto stamani a Palazzo Mosti il collega di Betlemme, Anton Salman.
Nel dargli il benvenuto a nome della città, il sindaco Mastella ha ricordato la sua visita a Betlemme, quand’era ministro della Giustizia, e la contrarietà espressa già all’epoca nei confronti del Muro di separazione eretto a Gerusalemme.
“Sono felice – ha dichiarato il primo cittadino del capoluogo sannita - di ospitare il collega di Betlemme a Benevento e colgo l’occasione per rinnovare l’auspicio che si possa raggiungere presto una coesistenza pacifica e solidale fra i membri di etnie, di culture e di religioni diverse”.
Il sindaco di Betlemme, Anton Salman, che era accompagnato dal frate minore della Custodia di Terra Santa, Ibrahim Faltas, e dal ministro provinciale dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia , Antonio Tremigliozzi, si è detto particolarmente lieto di incontrare Mastella, che ha sempre mostrato grande sensibilità nei confronti dei diritti del popolo palestinese.
“Il documento che firmiamo oggi – ha dichiarato Salman – è molto importante perché ci impegniamo a promuovere la cultura del dialogo, affinché si sviluppino la comprensione e la fiducia reciproche fra gli individui e fra i popoli, poiché tali sono le condizioni di una pace autentica”.
Dopo la firma del documento “Impegno per la pace, il dialogo e la cura del creato”, i sindaci Mastella e Salman hanno anche deciso di procedere ad un gemellaggio tra le città di Benevento e Betlemme.
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Di seguito il testo completo del documento.
1. Ci impegniamo a proclamare la nostra ferma convinzione che la violenza e il terrorismo si oppongono al vero spirito religioso e, condannando qualsiasi ricorso alla violenza e alla guerra in nome di Dio o della religione, ci impegniamo a fare tutto il possibile per sradicare le cause del terrorismo. 2. Ci impegniamo a educare le persone al rispetto e alla stima reciproci, affinché si possa giungere ad una coesistenza pacifica e solidale fra i membri di etnie, di culture e di religioni diverse. 3. Ci impegniamo a promuovere la cultura del dialogo, affinché si sviluppino la comprensione e la fiducia reciproche fra gli individui e fra i popoli, poiché tali sono le condizioni di una pace autentica. 4. Ci impegniamo a difendere il diritto di ogni persona umana a condurre un’esistenza degna, conforme alla sua identità culturale, e a fondare liberamente una propria famiglia. 5. Ci impegniamo a vivere con responsabilità l’attenzione alla salvaguardia del creato, con percorsi di riflessione, da tradurre in azioni concrete per la tutela dell’ambiente e per la promozione di un benessere sostenibile per tutti.6. Ci impegniamo a dialogare con sincerità e pazienza, riconoscendo nel confronto con la diversità degli altri, l’occasione di maggiore comprensione reciproca. 7. Ci impegniamo a sostenerci reciprocamente nello sforzo comune per vincere l'egoismo e l'abuso, l'odio e la violenza, e per imparare dal passato che la pace senza la giustizia non è pace vera. 8. Ci impegniamo a stare accanto a quanti soffrono per la miseria e l'abbandono, facendoci voce di quanti non hanno voce e operando concretamente per superare simili situazioni, convinti che nessuno possa essere felice da solo. 9. Ci impegniamo a fare nostro il grido di quanti non si rassegnano alla violenza e al male, e desideriamo contribuire con tutte le nostre forze a dare all'umanità del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace. 10. Ci impegniamo a incoraggiare qualsiasi iniziativa che promuova l'amicizia fra i popoli, convinti che, se manca un’intesa solida fra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a crescenti rischi di distruzione e di morte.
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