Prevenzione e repressione dei reati: impegno costante dei Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento anche contro le truffe.
I militari dell'Arma rivolgono particolare attenzione ai soggetti maggiormente attaccabili, tra cui gli anziani, sempre più fragili e vulnerabili alle truffe a loro danno, perpetrate da malintenzionati senza scrupoli.
Le vittime, oltre al danno economico e al trauma psicologico, subiscono anche il senso di colpa di essere state raggirate.
I truffatori sovente approfittano della solitudine, della sensibilità emotiva e della fragilità fisica degli anziani per conquistarne la fiducia ed impossessarsi di denaro e beni preziosi che oltre al valore intrinseco, spesso rappresentano un grande valore affettivo.
Questa mattina, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, colonnello Marco Keten, ha incontrato la stampa presso la sala delle Medaglie d’Oro della Caserma dei Carabinieri di via Meomartini, per tracciare un bilancio dell'attività svolta proprio a tutela delle fasce più deboli: incontri a carattere informativo che si sono tenuti nei giorni scorsi in luoghi di culto, presso sedi comunali e strutture assistenziali/ricreative per anziani dei comuni Sanniti, dove i Comandanti di Compagnia e di Stazione hanno incontrato i cittadini per sensibilizzarli e metterli in guardia sulle modalità usate dai truffatori e sulle contromisure da adottare in caso ci si renda conto di essere caduti nel loro mirino.
Agli incontri hanno partecipato 2.480 persone, la maggior parte anziani talvolta accompagnati dai loro familiari.
Tra le molteplici tipologie di truffe messe in atto da individui senza scrupoli, la più comune viene posta in essere da due o più persone ed ha inizio con una telefonata di un finto appartenente alle Forze dell’Ordine o di un finto avvocato che fa credere alla vittima che un proprio parente sia rimasto coinvolto in un incidente stradale o che sia stato arrestato.
Alla vittima verrà richiesta una somma di denaro o gioielli a titolo di corrispettivo per fornire assistenza sanitaria o legale alla persona cara in difficoltà, senza la quale subirà gravi conseguenze.
Se la persona truffata accetta, l’interlocutore comunica che di lì a breve un assistente o un carabiniere in borghese si recherà presso l’abitazione per ritirare il denaro contante o i gioielli.
Il truffatore cercherà di tenere impegnata la vittima al telefono fino all’arrivo del complice in modo da evitare che la stessa possa contattare il familiare dichiarato in difficoltà o altri parenti.
A tal proposito, nei giorni scorsi i Carabinieri di un comune Sannita, a seguito di indagini, hanno individuato due persone, un uomo ed una donna residenti fuori provincia, i quali avrebbero truffato un cittadino del posto con la tecnica del “finto maresciallo”.
Il malcapitato, caduto nel tranello, avrebbe consegnato al più giovane dei truffatori presentatosi presso la sua abitazione, diversi monili in oro che teneva custoditi in casa.
I due sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Benevento dove dovranno rispondere delle accuse di truffa in concorso.
Alta tipologia di truffa spesso attuata è il cosiddetto “spoofing” consistente in una telefonata giunta alla vittima da un finto call center utilizzando, grazie ad appositi programmi informatici, numeri di telefono corrispondenti alle caserme dell’Arma o ai numeri verdi degli istituti bancari.
Carpita la fiducia della vittima e ottenute le credenziali di accesso al conto corrente, il truffatore procede immediatamente a spostare il denaro su appositi conti dotati di carte virtuali, mediante bonifici istantanei.
VADEMECUM CONTRO LE TRUFFE.
Il colonnello Marco Keten, ha ricordato alcune semplici regole da adottare in questi casi:
• mai consegnare soldi o beni materiali: in nessun caso un carabiniere o appartenente alle forze dell’ordine chiederà di consegnare denaro ancor meno gioielli per lo svolgimento del proprio servizio;
• diffidare delle apparenze: un sorriso, un abbraccio e un portamento distinto potrebbero essere un modo per avvicinare le vittime e ottenerne la fiducia;
• non aprire mai la porta agli sconosciuti: le truffe si concretizzano sempre tramite la consegna di denaro. Se non si è sicuri della persona che si ha davanti non aprire mai la porta di casa;
• limitare la confidenza al telefono o sui social network al fine di non fornire ai truffatori dati sensibili che gli stessi useranno per ottenere la fiducia della vittima;
• denunciare sempre anche i tentativi di truffa ricevuti;
• in caso di contatto telefonico da parte delle Forze dell’Ordine per presunte convocazioni in caserma, verificare ulteriormente la chiamata contattando direttamente il Comando interessato per conferma utilizzando un altro apparecchio telefonico.
Questo accorgimento si rende necessario in quanto il truffatore non riaggancia la telefonata e passando l’apparecchio al complice, fa credere al malcapitato di parlare con il NUE 112 a cui risponde un finto carabiniere;
• il tesserino non basta: finti impiegati degli enti di gestione di luce/acqua/gas potrebbero averli falsificati. In caso di contatto per contratti particolarmente vantaggiosi, diffidare sempre e contattare le forze dell’ordine;
• non condividere telefonicamente i dati personali né quelli di accesso al conto corrente;
• non conservare in casa grosse somme di denaro contante;
• in caso di dubbi, attaccare la telefonata e contattare immediatamente il Numero Unico di Emergenza europeo (NUE) 112.
Infine, il Comandante si è rivolto ai giovani, i quali essendo più avvezzi alle nuove tecnologie, in supporto alle Istituzioni, sono sicuramente d’aiuto nella prevenzione di questa tipologia di reati a tutela dei loro genitori e dei loro nonni.








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