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Sannio, Mezzogiorno nazionale in campo: "Il centrosinistra lascia il disastro finanziario"

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Mezzogiorno nazionale scende in campo nel Sannio. Ecco il documento programmatico: "Il ciclo amministrativo del vecchio centrosinistra - si legge nella relazione che si riconduce all'ex sottosegretario al Welfare Viespoli -  si chiuse con il dissesto dichiarato prima delle elezioni del 1993 ed operativo dal 1° gennaio 1994. La confluenza tra il fiume carsico dei debiti degli anni '80 e l'insipienza di governo dell'ultimo decennio ha determinato una condizione solo formalmente dissimile. Il nuovo centrosinistra non dichiara il dissesto prima delle elezioni ma> lascia la città in una condizione di disastro finanziario. I cittadini hanno il massimo della tassazione  e il minimo  qualità dei servizi". E ancora. "I conti sono a tal punto preoccupanti  che i residui attivi, datati e inesigibili, andrebbero più correttamente definiti 'residuati'. Le  partecipate, dall'Asia all'Amts, falliscono o annaspano in quanto peranni utilizzate come aree di sosta e di parcheggio, funzionali alla gestione clientelare  e all'intermediazione pre-elettorale. Ad oggi  mentre in un clima surreale si agitano improbabili figuri e provetti millantatori, il Comune non ha ancora un Piano di rientro approvato. E non solo per sopravvenute modifiche normative. Sicché l’unica certezza è l'incertezza. Nessuno, a meno che non sia un ignorante o un cialtrone, può spendere promesse e spandere risorse". E ancora "... Chiunque diventi sindaco non può come primo atto che promuovere una 'due diligence', ossia una verifica di terzi, autonomi e competenti, sulla reale condizione dei conti comunali. Far emergere la situazione reale non è un esercizio di catastrofismo né di polemica strumentale. E' un dovere morale nei confronti della città per contribuire a riportare a serietà e realismo il confronto politico-elettorale.  Non è corretto, soprattutto in una condizione di profonda crisi socio-economica, agitare aspettative e illusioni. Serietà e realismo sono imprescindibili per consolidare un orizzonte di speranza. Una proposta programmatica sostenibile è possibile. Lo abbiamo evidenziato finora; intendiamo continuare a farlo per arricchire un’idea di città, con la partecipazione autentica e il contributo delle intelligenze e delle competenze".

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