La Polizia di Stato di Benevento ha dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Benevento, che dispone nei confronti di un trentunenne, di un ventisettenne e di una trentacinquenne di Benevento la misura della custodia cautelare in carcere in relazione a vari episodi di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente cocaina e crack.Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, hanno permesso di ricostruire un gravo quadro indiziario a carico dei tre soggetti, i quali, a partire dal febbraio del 2024 e sino al luglio 2024, hanno realizzato in maniera continuativa una fiorente e radicata attività di cessione al dettaglio di sostanza stupefacente nel territorio del capoluogo e nei paesi limitrofi.
L’attività condotta ha fatto emergere in maniera nitida il sistema adottato dagli odierni indagati, i quali, utilizzando applicazioni di messaggistica istantanea, organizzavano la vendita al dettaglio della sostanza con un sistema di appuntamenti e consegne a domicilio del tipo “porta a porta”.
In particolare, gli inquirenti, attraverso servizi di pedinamento, attività tecnica di captazione e dichiarazioni acquisite dagli assuntori, hanno registrato e filmato numerosi episodi di cessione di cocaina e crack da parte dei tre indagati, alcuni dei quali hanno condotto all’arresto in flagranza degli stessi e al sequestro di diversi quantitativi di sostanza stupefacente. Nel corso dell’indagine, inoltre, è emerso come il trentunenne, personaggio già condannato per reati della medesima indole fosse il soggetto di riferimento dei coindagati per ogni evenienza ed esigenza di assistenza.
Le indagini hanno altresì permesso di appurare come i tre, malgrado le misure adottate in flagranza e i successivi provvedimenti cautelari loro applicati nel corso del tempo per singoli episodi delittuosi, perseverassero nelle condotte di cessione al dettaglio di sostanza stupefacente, così dimostrando una pervicacia criminale non comune e una totale indifferenza alle prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria. Invero, nel periodo di riferimento, sono stati documentati episodi di cessione di cocaina da parte del trentunenne mentre era sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e altrettanti ad opera del ventisettenne, mentre era sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il provvedimento è stato adottato dopo che tutti gli indagati sono stati resi edotti degli elementi a loro carico e sottoposti all’interrogatorio preventivo (oggetto di recente introduzione nel nostro ordinamento) a cui si è formalmente sottoposto solo uno degli indagati con ammissioni parziali che non hanno modificato – come statuito dallo stesso Gip – i gravi elementi indiziari a loro carico e le esigenze cautelari in ordine al pericolo di reiterazione dei reati.
Il provvedimento oggi eseguito - avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione - è stato disposto in fase di indagini preliminari e i destinatari dello stesso sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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