Stecca sul finale di una gara che sembrava orientata verso il successo per la formazione biancoverde. Tre punti gettati alle ortiche, una squadra che deve accontentarsi di un solo punto nella gara di esordio. La rabbia per avere sprecato tutto nel tempo di recupero. E poi la consapevolezza che comunque il gruppo c’è e che potrà fare bene. Sono queste le sensazioni alla fine della partita disputata al Partenio Lombardi dall’Avellino contro il Prato. Rastelli si affida al collaudato 4-4-2. In porta va Fumagalli. La linea a quattro della difesa è formata da Zappacosta, Fabbro, Giosa e Pezzella. In mediana i quattro prescelti da Rastelli sono Catania, Angiulli, Massimo e Millesi. Coppia di attacco formata da Castaldo e De Angelis. Sembrano funzionare bene le geometrie biancoverdi, che devono affrontare un avversario ostico, ben messo in campo, e con un assetto tattico che costringe spesso i biancoverdi a cercare l’iniziativa mutando le modalità di attacco. Ne nasce una prima frazione di gioco nella quale a fare la partita sono i padroni di casa, che riescono anche ad ottenere qualche buona occasione da gol. Il Prato in questa fase della gara si limita a tenere a bada le incursioni degli attaccanti biancoverdi, tirando il fiato quando sembra che le cose si mettano male, e la fortuna accompagna un po’ la squadra toscana. Nonostante il netto predominio territoriale da parte della squadra di casa, il risultato non si sblocca. Le formazioni vanno negli spogliatoi con l’Avellino vincitore ai punti. Ripartenza dal risultato di zero a zero. Nella ripresa però l’atteggiamento del Prato cambia. La squadra avversaria dei lupi assume un atteggiamento più propositivo, meno attendista e comincia a spingere ottenendo qualche buona sortita dalle parti dell’estremo difensore avversario. Nonostante una discreta pressione degli avversari, l’Avellino continua ad avere in mano il pallino del gioco. Ne nasce una ripresa più interessante rispetto alla prima frazione, che trova il suo momento topico nell’espulsione di Napoli, del Prato, costretto a giocare gli ultimi venti minuti in inferiorità numerica. L’Avellino spinge sull’acceleratore, e grazie anche alle forze fresche inserite da Rastelli, riesce ad esprimere un gioco più fluido, propiziato anche dalla superiorità numerica. È così che al 39° Catania di testa sblocca il risultato, facendo esplodere la gioia dei circa quattromila tifosi presenti al Partenio Lombardi. Gioia che però è destinata a restare soffocata, perché proprio nei minuti di recupero, un errore in fase difensiva mette la squadra ospite in condizione di pareggiare i conti. Finisce uno a uno, e nonostante Rastelli si sia detto soddisfatto per il gioco espresso dalla sua squadra, resta l’amaro in bocca per l’occasione sprecata.
Commenta l'articolo