Sembra incredibile, eppure a tenere banco in queste giornate di un maggio decisamente atipico sotto il profilo climatico c’è l’assetto societario futuro più che la formazione della squadra che dovrà affrontare la serie B nella prossima stagione. La festa sembra già dimenticata e l’aspetto che maggiormente occupa attualmente appassionati ed addetti ai lavori è proprio quello legato alla volontà da parte della famiglia Iacovacci di cedere la propria fetta di quote societarie. Per trovare conferma di ciò basta scorrere qualche pagina online. Ovunque si parli di Avellino è inevitabile il cenno, ed anche qualcosa di più, al toto-soci. Come già detto, c’è chi ha azzardato l’arrivo di venti del nord con una non meglio identificata cordata di imprenditori milanesi disposti a rilevare le quote dei Iacovacci. Altri avevano parlato invece di un imprenditore partenopeo, rimasto ovviamente senza nome, come destinato ad affiancare Taccone nell’avventura in biancoverde. Ma addirittura c’era stato chi aveva addirittura tratteggiato scenari di cambiamento totale, tratteggiando offerte niente meno che per il prelievo totale delle quote sociali, comprende, quindi, quelle del presidente. Insomma, una vera e propria ridda di nomi, che però non ha avuto alcun riscontro fino ad oggi in alcun dato concreto. L’ultima in rodine di tempo è una notizia, o meglio, una indiscrezione, che appare molto più contenuta. Stavolta ad essere interessati a subentrare nelle quote della famiglia Iacovacci sarebbero imprenditori irpini. In assenza di notizie ufficiali, è ovvio che anche qui si sia scatenata la fantasia. E come sempre accade in questi casi, la ricerca è andata in direzione di due indizi: coloro che sono già in qualche modo impegnati nel mondo dello sport; e coloro che hanno ovvie potenzialità imprenditoriali ed economiche per sostenere eventualmente l’onere economico dell’operazione. Sarà facile comprendere che molti sono gli imprenditori indicati come potenziali protagonisti dell’affare, ma altrettanto ovvio è non parlarne fino a quando non ci sarà almeno un cenno di conferma alle indiscrezioni. Quel che ci si augura è che sia vero che ci sia tanto interesse attorno alle sorti delle quote sociali, e soprattutto che tale interesse provenga da imprenditori locali, poiché la realtà ha insegnato che le cose migliori provengono da chi, oltre ad avere interesse nel mondo del calcio, è anche radicato saldamente al territorio.
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