Con la gara casalinga contro lo Scampitella, oggi pomeriggio termina la bellissima avventura del Real Ariano calcio in prima categoria. Con 54 punti all’attivo, frutto di 16 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte, gli undici di mister Gianluca D’Alessandro si piazzano al terzo posto in classifica ma devono arrendersi soltanto al regolamento per quanto riguarda il mancato accesso ai playoff. Difatti, il distacco dalla seconda Renzulli San Michele di Serino è superiore a dieci punti e questo promuove matematicamente le prime due in classifica senza la disputa degli spareggi. Una beffa per la squadra di Ariano che purtroppo non vede premiati i sacrifici soltanto per una questione di regolamento ma è ben consapevole di aver disputato un campionato da grande squadra con buon calcio e un’ottima sinergia tra i calciatori. Dello stesso avviso Mister D’Alessandro: “Il bilancio della stagione calcistica del Real Ariano è senza dubbi positivo. Giochiamo l'ultima gara in casa con lo Scampitella e a meno di grosse sorprese concluderemo al terzo posto, sfiorando per una manciata di punti i meritati playoff. Play off non raggiunti a causa del distacco di oltre dieci punti dalla seconda classificata S. Michele di Serino. Tale distacco paradossalmente è stato accusato perdendo punti in casa con squadre ampliamente alla nostra portata (Bisaccese, Lacedonia, Comprensorio Miscano, Grotta). Infatti allo stato attuale abbiamo conseguito più punti in trasferta che in casa. Penso che questa sia la chiave di lettura del mancato play off. Resta però una grossa soddifazione: quella di aver creato un gruppo coeso sul quale ripartire il prossimo campionato magari puntellando la rosa con qualche innesto che possa farci fare il salto di qualità. In questa fase i ringraziamenti sono d'obbligo e vanno a questo nuovo movimento calcistico arianese che si è formato dalla sinergia tra Vis, Real, Ariano nord est, Ariano Manna; al presidente Diego Puorro (che tra l'altro penso sia il più giovane presidente della storia calcistica arianese); ai miei giocatori che prima ancora che essere atleti sono grandi uomini.
Commenta l'articolo