La Sidigas Scandone Avellino vince anche gara 2 e porta la serie dei quarti dei playoff sul 2-0 su Reggio Emilia, imponendosi nel finale con il risultato di 75-67. Tanta fatica, però, per i biancoverdi che, orfani di Joe Ragland ripartito per assistere al funerale del fratello, senza Jones e con un Fesenko costretto a centellinare le energie, sono stati sotto per tre quarti di gara. Nell’ultimo periodo la classe di Logan, l’esperienza di Green ed i muscoli di Fesenko hanno permesso agli irpini di chiudere la gara a proprio favore. Partenza in salita per Avellino, con Reggio Emilia che ha giocato con continuità ed ha sfruttato le potenzialità di Wright, vero uomo in più della squadra reggiana. Grande fatica nei primi venti minuti per la Sidigas, che addirittura, proprio nei primi venti minuti, si è trovata a distanza siderale, anche di dieci lunghezze. Poi nella seconda metà di gara, Avellino ha disputato una partita al limite della perfezione, con grande difesa ed attacchi chirurgici. Sacripanti ha saputo alternare benissimo gli uomini a sua disposizione, per centellinare le energie, e, complice il fattore campo ed un pubblico davvero caldissimo, è riuscito ad ottenere il risultato. La svolta della gara, paradossalmente, nel momento in cui è stato fischiato un fallo tecnico a Leunen, costretto a lasciare il campo per cinque falli. L’Avellino ha cambiato marcia ed ha travolto Reggio Emilia, incapace di impattare di fronte alla furia agonistica esplosa negli ultimi minuti di gara. Per gara tre c’è ora da guardare alla contingenza: sapere se ci sarà Ragland, o se invece bisognerà ancora una volta alternare Green e Logan nel ruolo di playmaker ed affidarsi alle rotazioni ampie già viste nella gara di ieri. Ora testa al PalaBigi. Intanto l’obiettivo principale, di conservare il vantaggio del fattore campo, è stato raggiunto. Ma il sogno è quello di chiudere la serie in casa degli storici avversari della Grissin Bon.
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