Sarà di nuovo il Consiglio superiore della magistratura a decidere sulla nomina del capo della procura di Avellino. Si dovrà rifare tutto daccapo perché i magistrati della Quarta Sezione del Consiglio di Stato hanno rigettato l’appello proposto da Di Popolo contro la sentenza del Tar di Roma che di fatto aveva censurato le valutazioni relative alla sua nomina. Ci sarà prima il vaglio della Commissione, la Quinta, quella preposta alla nomina dei magistrati e successivamente il voto del Plenum. Una lunga battaglia giudiziaria quella in corso tra gli aspiranti alla poltrona di capo della Procura di Avellino. La nomina di Di Popolo infatti è stata contestata e impugnata da due concorrenti quali Antonio Guerriero capo dei Pm di Sant’Angelo dei Lombardi e Rosario Cantelmo della Dda di Napoli. Per la Procura si potrebbe aprire ora una nuova fase di instabilità, considerato che alla notifica del provvedimento da parte dei magistrati del Consiglio di Stato dovrebbe esserci la decadenza del capo dei pm, quindi Di Popolo. Questi in ogni modo, parimenti agli altri due concorrenti, resta comunque in corsa. Ma tutto riparte dal luglio del 2010 da quando il plenum con il voto determinante dell’allora vicepresidente Nicola Mancino decise di scegliere come guida degli inquirenti avellinesi il sostituto procuratore generale della corte di cassazione Di Popolo.
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