Non va in archivio la battaglia per la difesa del Tribunale. C’è in questi giorni anche una folta delegazione dei consigli forensi di Avellino, Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi a Milano, al Congresso Straordinario dell’Avvocatura, indetto per esprimere viva protesta contro gli ultimi provvedimenti del Governo in tema di professioni, liberalizzazioni e revisione delle circoscrizioni giudiziarie, che, come è noto, comporterebbe la soppressione o l’accorpamento di molti tribunali minori. Per dare forza alla protesta, che parte dal basso, il consiglio forense arianese è rappresentato non solo dai delegati ufficiali Monaco, Luparella e Capobianco, ma anche dagli avvocati Assanti, Cicchetti, Lanna, Grasso e Di Gregorio. Per Sant’Angelo dei Lombardi sono presenti Gargano e De Simone. Per Avellino il presidente Benigni. I delegati arianesi si sono fatti promotori, in accordo con l'Organismo Unitario dell'Avvocatura, di una mozione congressuale che esprime forti critiche sulla legge delega, considerata inadeguata e perfino incostituzionale. "L'Oua chiede di soprassedere all'attuazione di una delega fatta male - precisa Marcello Luparella, delegato dell’Organismo - e comunque chiede al Governo, se proprio intende andare avanti nella sua attuazione, di monitorare seriamente la situazione complessiva dei Tribunali italiani, anche di quelli piú grandi, promuovendo una vera ridistribuzione del territorio utile ad evitare sia sovra che sottodimensionamenti ed a migliorare effettivamente il servizio giustizia, al di là di risparmi spesso solo apparenti e teorici". Insomma, la battaglia per difendere le cittadelle giudiziarie irpine continua. Il Ministro della Giustizia Severino ha evitato finora di rendere nota la lista dei Tribunali soppressi. I decreti sono alla firma. Il guardasigilli Si è impegnata a discutere con i territori, dopo la protesta degli avvocati la settimana scorsa davanti la Cassazione a Roma. Ma le indiscrezioni che arrivano da via Arenula non sono positive: fanno immaginare solo l'attivazione di una strategia dilatoria del Ministero in attesa di tempi migliori. Probabilmente si mira a far assorbire agli avvocati la riforma in atto per poi si passare ai Tribunali minori. Ma a questa operazione gli avvocati non ci stanno e annunciano battaglia.
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