Rinviato a dopo il voto il chiarimento in Regione Campania tra il Popolo della Libertà e l’Udc.
Slitta dunque a maggio l’incontro che si sarebbe dovuto tenere sabato a Napoli per prendere una posizione netta nei confronti dello scudocrociato.
Era stato Nitto Palma in persona, commissario regionale del Pdl, a convocare il summit.
L’incontro, al quale avrebbero dovuto partecipare i vertici del partito regionale insieme agli assessori di Palazzo Santa Lucia, doveva servire a mettere Caldoro nell’angolo: o cacci l’Udc oppure gli esponenti pidiellini in giunta si dimetteranno. Questo l’imperativo categorico. Invece non accadrà nulla, almeno per il momento.
Ufficialmente il vertice è saltato per l’indisponibilità del presidente della Provincia di Napoli ad essere presente. In realtà, pare che ci siano stati pressioni dai livelli nazionali dei due partiti coinvolti per fermare uno scontro che stava per mandare all’aria non solo la Regione, ma anche le Province dove Pdl e Udc governano insieme. Improvvisamente sembra che le alleanze per le amministrative stipulate dal partito di Casini con il Pd in molti comuni, non siano più un motivo sufficiente per rompere. Lo stesso Palma afferma oggi sul ‘’Corriere dell’Irpinia’’ che nei comuni che interessano il Pdl, Mondragone e Acerra, l’Udc va da solo e non con il Pd. Che fine hanno fatto gli affondi sulle intese di Solofra, Atripalda, Torre del Greco e Pozzuoli? Insomma, la retromarcia appare evidente. Perdere in un solo colpo il potere negli enti, e il consenso che raccoglie Caldoro, per il Pdl sarebbe stato troppo.
Intanto, ad Avellino, qualche scintilla ci potrebbe essere domani in consiglio provinciale. Non è escluso che l’opposizione, in particolare il centrosinistra alternativo, chieda pubblicamente ai partiti di maggioranza di chiarire lo stato dell’alleanza, di portare la polemica dalle pagine dei giornali alle sedi istituzionali.
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