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Politica

Il caso Ninfadoro sul tavolo di Lengua: dimissioni in arrivo?

Toccherà alla segreteria provinciale del Pd mettere mano al caso Ninfadoro. Caterina Lengua dovrà trovare una soluzione per evitare di spaccare il gruppo. Per Ninfadoro il partito deve ufficializzare la linea politica ''perché non si può accettare di fare opposizione programmatica con il centrodestra, principale protagonista dello scempio amministrativo di Ariano''.

È finito sul tavolo della segreteria provinciale di Avellino il caso della spaccatura all’interno del Pd di Ariano. Un vertice movimentato in cui circolava un documento nel quale si raccoglievano le firme per sottoscrivere un impegno programmatico del partito, che avrebbe portato a galla diversità di opinioni. E questo documento, non sottoscritto, è ora al vaglio della segretaria Caterina Lengua che dovrà mettere mano alla questione pensando di ricompattare il gruppo, ma soprattutto di tracciare la linea politica che il partito vuole portare avanti anche sul Tricolle. E’ lo stesso consigliere comunale Antonio Ninfadoro a sostenere che il caso è molto serio perché è giunto il momento di decidere con chi stare. Per Ninfadoro avere le mani libere non significa per forza strizzare l’occhio al centrodestra che è stato il principale protagonista del disastro amministrativo degli ultimi otto anni. Un periodo lungo per il capogruppo, che da un momento all’altro potrebbe rimettere tale mandato nelle mani del Presidente del Consiglio comunale, in cui ha fatto opposizione al centrodestra con l’obiettivo di creare una coalizione alternativa di governo. Ninfadoro poi argomenta così la questione: ''Se le responsabilità di questo scempio amministrativo sono tutte del centrodestra a prescindere dal fatto che siano piediellini o zecchiniani non posso fare manifestazioni pubbliche con uno di questi gruppi. E poi non regge la teoria di due centrodestra ad Ariano, perché entrambi siedono nella stessa maggioranza in consiglio regionale. La mia intenzione è quella di portare avanti la linea confermata dai segretari del centrosinistra e continuerò a sostenerla perché concepiamo diversamente anche la gestione degli enti locali''. Ninfadoro, pur affermando che non siano necessarie delle giustificazioni, conclude: «Non ho fatto alleanze con nessuno e specialmente con Zecchino che in Regione sostiene Caldoro». Fin qui la posizione del consigliere. Un dato è certo: la spaccatura interna al Pd che in un primo momento si è voluta travisare è sotto gli occhi di tutti. Attorno a Ninfadoro c’è un gruppo di esponenti del partito che aspetta chiarimenti dai vertici a costo di andare alla rottura con la linea maggioritaria, pronta a fare opposizione al sindaco Mainiero programmando altre manifestazioni pubbliche con forze di estrazione politica diversa. Forse alla base c’è un ragionamento politico, una prova di alleanza per battere alle prossime amministrative l’attuale maggioranza.

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